MAINE (A. T., 129)
Uno degli stati della Confederazione nord-americana, il 38° per superficie (85.570 kmq.), ma il 33° per popolazione assoluta (797.423 ab. nel 1930). È il più settentrionale fra gli Stati della Nuova Inghilterra e perciò sul confine canadese, che lo cinge da NO. a E.; il lato meridionale corrisponde a un tratto della costa atlantica dove la glaciazione pleistocenica ha lasciato le sue impronte tipiche (fiordi, baie, sciami d'isole rocciose, archi morenici, ecc.) i facendola così assai articolata (435 km. in linea di aria, ma oltre 4000 tenendo conto delle insenature), quindi bene adatta ai ripari e fornita di ottimi porti naturali (Baie di Casco, Damariscotta, Moscongus, Penobscot, Bluchill, Frenchman, Pleasant, Passamaquoddy), il cui valore economico s'accresce per il fatto che vi sboccano corsi d'acqua navigabili nel loro tratto inferiore (Penobscot, St Croix, Piscataqua, Sheepscot, Kennebec, ecc.). Dalla regione costiera si stacca con brusco salto verso l'interno il ciglio dell'altipiano che forma la parte più estesa dello stato: frammento dell'antica massa arcaico-paleozoica laurenziana, penepianata e poi bulinata dai ghiacci. Lo sprone granitico dei monti di Saddleback vi continua l'allineamento dei White Montains, elevandosi a 1585 metri nei Katahdin: la regione è tutta cribrata di laghi, e questi coprono, insieme con le paludi della zona costiera, oltre l'8% del territorio dello stato. Tutta la parte settentrionale del Maine conserva, nei suoi magnifici boschi (conifere a N.; verso S. anche latifoglie), l'aspetto che in origine doveva presentare per larghissimi spazî tutta la Nuova Inghilterra. Al limite fra l'altipiano e la fascia costiera, i fiumi precipitano in cascate (Androscoggin, Penobscot), che hanno consentito la produzione di copiosa energia idroelettrica, e trasformato così, con le industrie che ne hanno preso vita, l'economia in origine prevalentemente forestale-peschereccia della regione. Il clima è tipicamente continentale, con lunghi inverni e notevoli salti di temperatura; condizioni che non cambiano radicalmente neppure sulle coste (Eastport: temp. media annua: 5°,1; gennaio: −60,6; luglio: 15°,4; pioggia: 1100 mm. annui).
Il 56% della superficie è coperta di boschi (che contengono, specie a N., essenze pregiate, non solo per legname, ma anche per la pasta); appena a 1/5 della superficie si riducono le colture. Avena, mais, grano e patate sono i prodotti principali; per le patate il Maine è alla testa di tutti gli stati dell'Unione. L'allevamento è fiorente; più che quello delle pecore (82 mila capi), che formavano in origine una delle basi dell'economia (lana), è oggi notevole quello dei bovini (368 mila capi, di cui 135 mila vacche lattifere). Anche la pesca (specialmente ostriche e crostacei) merita speciale ricordo per la sua importanza.
Delle industrie (1557 stabilimenti con 70 mila operai nel 1931) le più sviluppate sono quelle del legno: pasta e carta (129 milioni di dollari di produzione nel 1931); seguono le industrie del cuoio, le tessili (specialmente lana), le alimentari e le metallurgiche.
La popolazione, che contava 583 mila ab. a mezzo il secolo scorso (lo stato data dal 1820), ne aveva 661 mila nel 1890, 694 mila nel 1900 e 768 mila nel 1920. Nel 1930 i nati all'estero rappresentavano il 12,6% del totale, per la massima parte (quasi 3/4) Inglesi e Francesi provenienti dal Canada. Gl'Italiani erano 2359 alla stessa data. Il 40,3% degli abitanti del Maine vivono in centri superiori ai 2500 ab.; nessuno di questi tocca però i 75 mila ab. Portland, che è il più popoloso, ne contava 70.810 nel 1930; seguono Lewiston (35.000), Bangor (29.000), Auburn (19.000), Biddleford (17.000) e Augusta (17.000), la capitale dello stato.
Storia. - Più volte visitato già nel sec. XVI, il Maine ebbe la sua prima colonia solo nel 1604, per opera della spedizione francese di P. de Monts, che vi fondò un forte all'imboccatura del fiume di Saint Croix: forte abbandonato però già l'anno appresso. Parimenti di breve durata furono la colonia fondata dagl'Inglesi a Salino Point, nel 1607, quella costituita nel 1609 da missionarî gesuiti e da pescatori, e quella inglese del 1623: cosicché la prima colonia stabile si ebbe solo nel 1625-26. La "provincia del Maine", che comprendeva però solo il territorio tra i fiumi Merrimac e Kennebec era stata ceduta dal Consiglio della Nuova Inghilterra a Ferdinando Gorges e John Mason, i quali poi, nel 1629, si suddivisero il territorio. Era dunque il Maine una "colonia di proprietarî", tanto che il Gorges nel 1631 ebbe il titolo di Lord palatino del Maine, e, per la sua provincia, una carta simile a quella concessa al Maryland. Sennonché dopo pochi anni la colonia del Maine venne assorbita dalla vicina e potente colonia del Massachusetts, che, nonostante le proteste dei proprietarî del Maine, riusciva a far legittimare le sue pretese dal re, nel 1677. Da allora quindi la storia del Maine si confonde con quella del Massachusetts, del quale costituì il settore più avanzato verso gli stabilimenti francesi del Canada e pertanto il più minacciato.
Il Maine tornò a costituire un'entità a sé stante solo nel 1819-1820, quando, separato dal Massachusetts, fu ammesso a far parte dell'Unione, come stato separato (3 marzo 1820). A lungo continuarono però le controversie con i vicini possessi inglesi per questioni di frontiera.
La vita politica interna dello stato è stata caratterizzata, nel primo periodo, sin verso il 1857, da un quasi continuo predominio del partito democratico; dal 1857 in poi invece è stata netta la prevalenza del partito repubblicano.
Bibl.: W. MacDonald, The Governement of Maine. Its History and Administration, New York 1902; Burrage, Beginning of colonial Maine, Portland 1914; L. C. Hatch, M., a history, New York 1919. Cfr. la Maine Historical Society Collection, p. 1871 segg.