mai che (ma' che)
La congiunzione (" di uso quasi esclusivamente poetico con un valore che passa da ‛ pur. che ' a un semplice ‛ ma ' - calco del provenzale mas que ", C. Segre, Lingua, stile e società, Milano 1963, 136) si riscontra nelle Rime, nella Commedia e nel fiore nei casi e significati seguenti.
Rime LXVIII 11 sì ch'altro mai che male io non aspetto (Contini: " Mai che - etimologicamente ‛ più che ', - ‛ se non ' "); Rime dubbie XXII 2 già non m'agenza, chiaro, il dimandare, / ma' che m'agenza amare e non cherere (ancora Contini: " Ma' che, ‛ se non che, ben piuttosto '... Nella Commedia l'espressione non... mai che è frequente, ma solo nel senso ‛ di non più che ' ").
Le occorrenze della Commedia: If IV 26 Quivi... / non avea pianto mai che di sospiri; XXI 20 I' vedea lei, ma non vedëa in essa / mai che le bolle che 'l bollor levava; XXVIII 66 non avea mai ch'una orecchia sola; Pg XVIII 53 né si dimostra mai che per effetto (" fuorché ", " se non "); Pd XXII 17 La spada di qua sù non taglia in fretta / né tardo, ma' ch'al parer di colui / che disïando o temendo l'aspetta.
Diversamente dai casi già visti, ma nell'arco dei valori indicati dal Segre, in Fiore XVIII 11 I' vo' che vegna, / e basci il fior che tanto gli è 'n piacere, / ma' ched e' saggiamente si contegna (" purché ", " a patto che "), e con uso e significato simile, LXXXVI 7, XCIV 14, XCIX 5, CXLVIII 8, CLIX 2 e 4.