Scrittore turco (Vanikoÿ, Costantinopoli, 1847 - Costantinopoli 1913); una delle più notevoli figure della letteratura turca della seconda metà del sec. 19º. È noto col soprannome di ustādh "maestro", per l'eleganza dello stile e la conoscenza della lingua e retorica turca. Tradusse tra l'altro, dal francese, Le mie prigioni di S. Pellico.