MAḤMŪD di Ghazna
Il secondo, e maggiore, dei sultani della dinastia dei Ghaznevidi (v.), conquistatori dell'India, figlio di Sabuktighīn, nato nel 358 èg., 969 d. C., morto nel 421 èg., 1030 d. C. Alla morte del padre (387 èg., 997 d. C.), dopo avere tolto di mezzo un fratello che gli contendeva il trono ed essersi fatto riconoscere sovrano direttamente dal califfo, sottraendosi al vassallaggio dei Sāmānidi, si diede a quella serie di scorrerie nell'India che continuò fin quasi alla morte e gli procurò, insieme col vanto di combattente per la fede, straordinario bottino di schiavi e di tesori. I suoi successi furono favoriti dalla grande superiorità militare delle sue milizie, in massima parte composte di Turchi, su quelle dei raja indiani, e dalle divisioni di questi. Benché M. si sia spinto, in alcuna delle sue spedizioni, fino nel cuore del Hindostan, e abbia invaso il Gugerat sulla costa occidentale dell'India, un'occupazione stabile non si ebbe che in una parte del Panjab, e segnatamente nella regione montuosa dei Ghōr, donde più tardi sarebbe partito l'impulso a rovesciare la dinastia dei Ghaznevidi. Ma, se anche le spedizioni di M. non ebbero conseguenze territoriali molto estese, ebbero somma importanza per la successiva costituzione di stati musulmani in India (v. india, XIX, p. 39 seg.) e per la progressiva islamizzazione di vaste regioni di quel paese; mentre d'altra parte le correnti di cultura indiana (se pure anche prima erano penetrate nel mondo islamico, e se anche, più tardi, la loro influenza sullo sviluppo del pensiero filosofico e religioso dell'Islām non fu così profonda come da taluno si è supposto) ebbero maggior agio di diffondersi in territorio islamico, e la civiltà grandiosa e singolare di quel paese attrasse la curiosità erudita degli scienziati musulmani (v. al-bīrūnī). Delle immense ricchezze acquistate in India M. si valse poi per ingrandire lo stato a spese dei sultanati vicini, persiani e turchi; tolse parte della Persia occidentale ai Buwayhidi, atteggiandosi a difensore dell'ortodossia sunnita contro le tendenze sciite di essi, fece spedizioni fortunate contro gli staterelli turchi della Transoxiana e contro i Selgiuchidi. Il sultanato di Ghaznah veniva così a essere il più potente stato di tutto l'oriente islamico.
All'attività militare di Maḥmūd si accompagnò la protezione delle arti e delle scienze, manifestatasi nelle splendide costruzioni innalzate a Ghaznah e anche più con la pleiade di poeti e scienziati che lo circondava. È notevole che presso lui, turco di nascita ma persiano di cultura, si compì il risorgimento del persiano a lingua letteraria: il massimo rappresentante di questo risorgimento, Firdūsī (v.), dà anzi al suo grande poema un'intonazione schiettamente nazionale, quasi a celebrare la rinascita, sotto gli auspici del grande conquistatore, dell'antica gloria iranica.
Bibl.: M. Nazim, The life and times of Sultan Mahmud of Ghaznah, Cambridge 1931.