Forma di mimo lirico greco fiorita nel 3° sec. a.C., affine alla ilarodia ma con intonazione più comica e grottesca e con oscenità; era accompagnata dal suono dei timpani e cembali e vi apparivano come attori mezzani, etere e amanti in baldoria; il magodo rappresentava personaggi di ambedue i sessi sempre in vesti femminili.