magnetone
magnetóne [Der. di magnetismo, con il suff. -one di particelle] [MTR] [FSN] Unità quantistica di misura di momenti magnetici di atomi, nuclei atomici, elettroni e particelle subatomiche. Il termine fu introdotto da P. Weiss nel 1911 (m. di Weiss: v. oltre) ma fu N. Bohr che, introducendo nel 1913 per l'elettrone il m. che porta il suo nome (v. oltre), ne fece una grandezza base per la teoria quantistica del magnetismo atomico; successiv., nella fisica nucleare fu introdotto il m. nucleare (v. oltre), in analogia con il m. di Bohr. ◆ [MTR] [FAT] M. di Bohr: unità di misura naturale per i momenti magnetici atomici; vale (in unità SI): μB=(eh)/ (4πme) ² 9.274 016 10-24 A m2 (equivalente a J/T) ² 5.788 383 10-11 MeV/T, con e carica elettrica dell'elettrone, h costante di Planck, me massa del-l'elettrone; per un atomo in uno stato con definito momento angolare orbitale L e di spin S (in unità della costante ridotta di Planck ℏ), il momento magnetico è pari, a meno di piccole correzioni radiative, a (L+2S)μB. ◆ [STF] [FAT] M. di Weiss: vale 1/5 del m. di Bohr e fu introdotto da P. Weiss nel 1911, quindi prima di quello di Bohr, sulla base dell'osservazione che i momenti magnetici di vari atomi sembravano essere multipli interi di tale quantità. Attualmente ha solo interesse storico. ◆ [FSN] M. intrinseco: per una generica particella è l'analogo del m. di Bohr per il momento orbitale dell'elettrone dell'atomo di idrogeno, avendo la stessa espressione di esso, a patto di sostituire carica e massa della particella a quelle dell'elettrone. ◆ [FNC] M. nucleare: è l'analogo del m. di Bohr ma per il protone, cosicché, sostituendo alla massa dell'elettrone quella del protone nell'espressione del m. di Bohr, si ha un'unità circa 1836 volte più piccola, μN = 5.050 787 10-27 A m2 (equivalente a J/T) ² 3.152453 10-14 MeV/T, ben adatta a esprimere momenti magnetici nucleari.