MAGNESITE
. Sinonimo: giobertite. - Minerale formato da carbonato di magnesio MgCO3 con MgO = 47,84; CO2 = 52,16%, che cristallizza nella classe ditrigonale scalenoedrica del sistema romboedrico con α = 103°21′30″, isomorfa con la calcite. Durezza 4-4,5; peso specifico 3-3, 12. Si presenta raramente in cristalli poveri di forme, con abito prismatico tozzo, o romboedrico; di solito compatta, massiccia, a frattura concoide di color bianco, se pura. Si crearono anche diverse varietà, a seconda della presenza di altre sostanze, associate al carbonato di magnesio, così la baldisserite (da Baldissero in Piemonte) che si può considerare un miscuglio di magnesite, sepiolite ed opale.
Si rinviene specialmente nelle rocce peridotico-serpentinose e nei talcoscisti e si ritiene derivata dai silicati di magnesio per azione di anidride carbonica d'origine endogena. Forma vene, spesso in reticolato, o filoni di dimensioni variabili, talora notevoli.
In Italia si ritrova nei giacimenti piemontesi ai piedi delle Alpi torinesi, presso Castellamonte, Casellette e Givoletto, e nell'isola dell'Elba presso S. Piero e S. Ilario in Campo, a formare dei fitti reticolati che biancheggiano sul fondo scuro della roccia madre, profondamente alterata e disfatta. Invece nelle alture livornesi, nel giacimento di Castiglioncello-Campolecciano, il più importante dei giacimenti italiani, la magnesite bianco-giallastra, di vario aspetto, forma un fascio di vene molto più grosse e regolari, veri filoni incassati nelle rocce serpentinose, e lateralmente più o meno alterati. In rocce serpentinose sono anche gli altri giacimenti della Toscana, Monterufoli, San Dalmazzo, Colle Valdelsa, ecc.
Fuori d'Italia si hanno giacimenti importantissimi in Stiria a 5 miglia da Leoben, ove la magnesite a struttura granulare cristallina o spatica sembra, in buona parte almeno, essersi formata per una trasformazione metasomatica del calcare, prima in dolomite, poi in magnesite; nella Eubea, in rocce serpentinose, incluse nei calcari cretacei, nelle quali il minerale si è formato nelle numerose spaccature; nell'isola di Lemno, in Macedonia, ecc.; e infine in molti luoghi degli Stati Uniti, Canada, India, Australia, ecc.
La magnesite ha numerose applicazioni industriali; è adoperata per ottenerne anidride carbonica, ossido di magnesio, solfato e cloruro di magnesio. Macinata e ridotta in polvere finissima si utilizza nella fabbricazione delle cosiddette porcellane tenere, delle comuni stoviglie. Calcinata a temperatura fra 800° e 1700° non perde tutta quanta l'anidride carbonica, è facilmente modellabile e serve, mescolata con cloruro di magnesio, a formare speciali stucchi o cementi (come il cemento Sorel, l'albolite se presente anche silice, ecc.); se si calcina a temperatura fra 15000 e 17000 si ottiene la cosiddetta magnesia inerte, priva di anidride carbonica, che si usa soprattutto nella fabbricazione di materiali refrattarî per le suole dei forni Martin-Siemens ed elettrici delle acciaierie, nonché per fabbricare il bisolfito di magnesio adoprato nella fabbricazione della carta come agente di disintegrazione della pasta di legno.
La produzione italiana nel 1931 fu di tonn. 3470.