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MAGALHÃES de AZEGREDO, Carlos

Enciclopedia Italiana (1934)
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MAGALHÃES de AZEGREDO, Carlos


Scrittore brasiliano, nato a Rio de Janeiro il 7 settembre 1872. Membro dell'Accademia brasiliana di lettere (1897), è rappresentante diplomatico del Brasile presso la Santa Sede, prima come ministro (1914) e poi come ambasciatore 1919.

Come poeta, il M. de A. alla forma classica unisce una sensibilità moderna; essenzialmente lirico, possiede un vivo sentimento della storia e della natura. Le raccolte poetiche: Procellarias (1898), Horas sagradas (1903), Odes e elegias (1904), Vida e sonho (1919), attestano la ricehezza del suo lirismo e la perfezione della sua tecnica, in cui fu anche innovatore, avendo introdotto, fra l'altro, i metri barbari nella poesia portoghese. Il suo lungo soggiorno in Italia ha esercitato un'influenza considerevole sulla sua immaginazione, e i motivi romani, fiorentini e veneziani si alternano, nell'arte sua, alle ispirazioni brasiliane. Anche la poesia civile e sociale è stata da lui trattata con vigorosa ispirazione (A Portugal, no centenario das Indias, 1898; il Poema da paz, 1901; i carmi A Italia, no luto da Calabria e da Sicilia, 1910; A volta do imperador, 1920; le Estrophes para o hymno nacional, 1922, ecc.). Nelle sue novelle si ritrovano le abitudini errabonde del diplomatico. Dopo il primo lavoro, Alma primitiva (1895), diede Ariadne (1922), poemi scritti in una prosa musicale e fluida, e Casos do amor e do instinto (1924), novelle vigorose e colorite.

L'opera sua di critico, considerevole, è stata raccolta, soltanto in parte, nel volume di Homens e livros (1902), nel quale uno dei migliori saggi è dedicato a Leopardi. Ma il M. de A., la cui arte e il cui pensiero sono in una continua evoluzione, rimane soprattutto un poeta d'ispirazione filosofica e cristiana, non senza una vena di pessimismo.

Opere: Oltre quelle citate: O hymno da purpura, Roma 1906; Dom Pedro II, Rio de Janeiro 1923; Symphonia evangélica, ivi 1925; L'historique audience pontificale du 9 mars 1929, Roma 1929; O reconhecimento da independencia do imperio do Brasil pela Santa Sé, Roma 1932; A confissão, ivi 1932.

Bibl.: J. Verissimo, Estudos de litteratura brasileira, Rio de Janeiro 1901-1907; M. A. Vaz de Carvalho, Cerebros e corações, Lisbona 1903; G. de Bettencourt, Do meu ermo, ivi 1923; A. Motta, in Il romanzo italiano, S. Paulo 1929; G. Alpi, C. M. de A., poeta e umanista americano, Roma 1931.

Vedi anche
Joaquim M. Machado de Assis Assis ‹ḁsìš›, Joaquim M. Machado de. - Scrittore brasiliano (Rio de Janeiro 1839 - ivi 1908). Le sue prime creazioni furono di poesia (Crisálidas, 1864; Phalenas, 1870; Americanas, 1875), alternata con opere narrative, che in questo primo periodo erano ancora disuguali e incerte. Seguirono le opere di ... letteratura In origine, l'arte di leggere e scrivere; poi, la conoscenza di ciò che è stato affidato alla scrittura, quindi in genere cultura, dottrina. Oggi s'intende comunemente per letteratura l'insieme delle opere affidate alla scrittura, che si propongano fini estetici, o, pur non proponendoseli, li raggiungano ... Brasile Stato dell’America Meridionale. Quinto Stato del mondo per vastità, si estende in latitudine fra 5°16' N e 33°45' S, quindi tra la zona equatoriale e quella tropicale australe, per una lunghezza di 4320 km, cui corrisponde un’eguale distanza (4326 km) in senso O-E, nel tratto di maggiore ampiezza. La ...
Vocabolario
de
de 〈dé〉 prep. [lat. de]. – Forma che assume la prep. di quando è seguita dall’articolo, sia che si fonda con questo (del, dello, della, ecc.), sia che si scriva divisa (de ’l, de lo, de la, ecc.) come talvolta nell’uso letter. (è comune,...
de auditu
de auditu locuz. lat. – Espressione corrispondente all’ital. «per sentito dire»: riferire de auditu. Anche, «per avere udito direttamente», nell’espessione giuridica testimone de visu et de auditu (v. de visu).
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