madrino
s. m. Uomo che inaugura una cerimonia ufficiale, un’iniziativa pubblica.
• Il «madrino». Un uomo sarà anche il protagonista del taglio del nastro in piazza Sant’Antonio. Quest’anno le forbici saranno messe in mano ad Alessandro Borghese. Il giudice di Junior Masterchef Italia, nonché conduttore di numerosi altri programmi di successo, aprirà «Gusti 2016» giovedì 22 alle 17. Subito dopo si metterà ai fornelli per diventare protagonista di uno show-cooking insieme a Fabrizio Nonis. (Stefano Bizzi, Piccolo, 2 settembre 2016, p. 18, Gorizia) • La madrina? «Non si può dire. Non l’abbiamo ancora chiuso». Chiuso? «Eh sì, stiamo trattando con entrambi i sessi. A me l’idea di un “madrino” non dispiace affatto» (Emanuela Martini intervistata da Clara Caroli, Repubblica, 2 ottobre 2016, Torino, p. I) • La cerimonia inaugurale presentava la grande novità del padrino, su cui sono colati fiumi d’inchiostro e di sinonimi: madrino, valletto, velino. Alessandro Borghi ha recitato il suo discorsetto nell’unico accento cognito al cinema italiano, quello romano, ma a parte questo se l’è cavata assai bene, in scioltezza, alla fine molto meglio delle tradizionali bellone cui è di regola affidata la spaventosa bisogna. (Alberto Mattioli, Secolo XIX, 31 agosto 2017, p. 31, Xte).
- Derivato dal s. f. madrina, con cambiamento del suffisso in -o, per mozione di genere.