madre di tutte le bombe
loc. s.le f. La bomba più potente per i suoi effetti distruttivi.
• proprio ieri il «Wall Street Journal» ha rivelato che il Pentagono ha già sperimentato una versione ancora più potente della bunker buster bomb (detta anche Big Blue, madre di tutte le bombe), un ordigno da 15 tonnellate capace di neutralizzare le installazioni nucleari iraniane di Fordow, nascoste sotto una montagna. Come dire: se la diplomazia fallisse, resterebbe in piedi l’opzione militare. (Arturo Zampaglione, Repubblica, 5 aprile 2015, p. 10, Mondo) • Il Daesh ha negato di aver sofferto perdite di suoi miliziani nell’attacco americano sul distretto afghano di Achin, provincia orientale di Nangharar, dove il Pentagono ha fatto lanciare giovedì il potentissimo ordigno Gbu-43 (la cui sigla è «Moab», soprannominata anche «madre di tutte le bombe»). (Paolo M. Alfieri, Avvenire, 15 aprile 2017, p. 7, Primo piano) • All’Isis afghano, non a caso, è stato dedicato il 13 aprile scorso il lancio-esibizione della «madre di tutte le bombe», e benché il messaggio fosse diretto a vari interlocutori (come la Corea del Nord e l’Iran) appare improbabile che Trump voglia tirare i remi in barca dopo essersi tanto esposto. (Franco Venturini, Corriere della sera, 2 giugno 2017, p. 1, Prima pagina).
- Composto dal s. f. madre, dalla prep. di, dall’agg. tutto e dal s. f. bomba, ricalcando l’espressione ingl. mother of all bombs.
- Già attestato nella Repubblica del 12 marzo 2003, p. 4, Politica estera.
> Moab.