SCROVEGNI, Maddalena degli
Nata a Padova verso il 1356 da Ugolino, figlio di Enrico, e da madonna Luca de' Rossi di Parma, andò sposa a Francesco Manfredi di Reggio. Il cronista Andrea Gataro afferma ch'ella "passò di formosità di corpo tutte le altre donne e fu di tanta scienza nell'arte oratoria che ad ogni gran dotto del suo tempo si poté uguagliare". Dei suoi scritti resta solo una Lettera gratulatoria in latino a Iacopo dal Verme (edita da Antonio Medin), direttagli quando il 18 dicembre 1388 occupò Padova per Gian Galeazzo Visconti cacciandone Francesco il Vecchio e il figüo Novello da Carrara; scritto modellato sulle norme fissate dalle "Summae dictaminis", infarcito di passi biblici; ma importante storicamente per gli ampî accenni alle vecchie ed aspre discordie tra gli Scrovegni e i Carraresi, contro i quali ultimi sono dirette le più fiere invettive. Lombardo della Seta dedicò a Maddalena un'operetta De quibusdam memorandis mulieribus, che andò perduta. L'elogio di lei in essa tessuto, si trova riassunto da Bernardino Scardeone nel De Antiquitate urbis Patavii (1560). Maddalena esulò nel 1390 col padre e coi fratelli a Venezia, dove istituì (nella casa al n. 3035 in Campo S. Margherita) un ospizio per i poveri. Morì colà nel 1429.
Bibl.: A. Medin, M. d. S. e le discordie tra i Carraresi e gli Scrovegni, in Atti e Mem. R. Acc. di sc. lett. ed arti di Padova, XII (1896), pp. 243-272.