Madagascar
Come in molti altri Paesi africani, lo sviluppo della cinematografia dell'ex colonia francese, divenuta indipendente nel 1960, non attese l'indipendenza. Uno dei pionieri del cinema dell'Africa sub-sahariana, il regista Raberono, è infatti malgascio: egli realizzò il film La mort de Rasalama (la data è incerta: 1937 o 1947) per commemorare il pri-mo martire cristiano del M. nel centenario della morte. A parte quest'opera, la cinematografia dell'isola si è formata negli anni Sessanta e Settanta: Justin Limby Maharivo, Naïvo Rahamefy, Edmond Agabra, Hugo Raharimanantsoa, Architote Andrianajamanana, Jean-Claude Rahaga ne sono stati i registi più significativi, per la maggior parte autori di documentari. In particolare, si ricorda Fitampoha (1980), diretto da Rahaga e dal francese Jacques Lombard, testimonianza della cerimonia secolare, officiata ogni dieci anni, dell'immersione delle reliquie regali nelle acque dell'oceano; di finzione sono invece film come Asakasaka (1973) di Limby Maharivo, storia di una ragazza che muore dopo aver abortito, e Tranon Kala (1971) di Richard-Claude Ratovoranivo, sui ricordi di un condannato a morte.
Figure di spicco risultano inoltre Benoît Maurice Ramampy, Ignace-Solo Randrasana e Raymond Rajaonarivelo: riflessioni sul potere e sulla giustizia sono al centro dei film di Ramampy L'accident (1973) e Dahalo, Dahalo (1984, noto anche come Il était une fois dans le Moyen-Ouest); l'opera di Randrasana si è mossa invece fra il versante sociologico e quello storico, analizzando il rapporto città-campagna (Very remby, 1974, noto anche come Le retour) e l'insurrezione del 1947 per l'indipendenza (Ilo tsy very, 1987, noto anche come Mad 47). Su fatti storici (Tabataba, 1988) ed elementi della cultura popolare (Quand les étoiles rencontrent la mer, 1997) ha lavorato Rajaonarivelo. Da segnalare inoltre l'originale rilettura del Macbeth dell'inglese Alexander Abela, che in Makibefo (1999) ha fatto recitare la tragedia di W. Shakespeare agli abitanti di un villaggio sul mare.
L'association des trois mondes, Dictionnaire du cinéma africain, 1° vol., Paris 1991, ad vocem; G. Gariazzo, Breve storia del cinema africano, Torino 2001, pp. 138-39; S. Toffetti, Hic sunt leones. Il cinema dell'Africa nera, in Storia del cinema mondiale, a cura di G.P. Brunetta, 4° vol., Americhe, Africa, Asia, Oceania. Le cinematografie nazionali, Torino 2001, pp. 474 e 1224.