MACUA
. Una delle popolazioni più numerose della provincia del Mozambico. La zona da essi abitata si estende dal Rovuma allo Zambesi e dal Lago Niassa all'Oceano Indiano. Furono noti ai primi Portoghesi sbarcati a Sofala e di essi scrisse il Dos Santos, missionario del sec. XVI, lasciandone una descrizione la quale collima con molti fatti odiermi. I Macua praticano il costume di limarsi gl'incisivi superiori, riducendone in varî modi il margine tagliente. Si tatuano abbondantemente e le donne portano il pelele ossia un dischetto, fatto per lo più di legno, inserito in un foro praticato nel labbro superiore. Prediligono accantonarsi nelle catene montagnose, che nel loro territorio corrono parallele alla costa, e in ciò differiscono dagli altri Bantu, genti di solito di pianura e di collina. I loro villaggi sono occultati nei boschi e contornati da palizzate. Alcuni gruppi sono molto industriosi, buoni coltivatori e capaci di lavorare il ferro per ottenerne ottime lance e coltellacci. Mostrano qualche attitudine artistica e scolpiscono variamente i loro oggetti. Vennero accusati spesso di cannibalismo e certo i loro gusti sono molto ampî perché mangiano avidamente qualunque carne, anche putrefatta, nonché insetti, topi, serpenti, lucertole e rane. Dal punto di vista somatico i Macua, considerati in confronto agli altri Bantu, ai quali pure vanno uniti per la lingua, sono da considerarsi come negritizzati in maniera eccezionalmente forte. All'opposto di quanto fecero in passato, i Macua escono ora volentieri dai loro recessi montani per raggiungere i posti europei ed offrirsi come operai, e si rendono così di ottimo ausilio ai colonizzatori.
Bibl.: A. Pires de Lima, Notas etnograficas do Norte de Moçambique, in Annaes scientificos da Facultade de Medicina do Porto, IV, 1918; A. de Ornelas, Raças e linguas indigenas de Moçambique, Lisbona 1901; J.J. Fragoso, Os Macuanas de Moçambique, in Boletin da Sociedade de Geographia, s. 25ª, 1907, p. 219; L. de Pina, Materiais para a antropologia de Moçambique, in Arquivo de Anatomia e Antropologia, XIV, Lisbona 1931.