Maconi
Famiglia senese che sembra discendesse tramite Macone di Paganello dai conti Ugurgieri della Berardenga, nobili feudatari del contado senese. I M. ebbero le loro case accanto a quelle dei Sansedoni e degli Ugurgieri, presso la piazza del Campo, sulla quale avevano una torre detta Roccabruna; un'altra loro torre, detta dei Tuoni, era presso al chiasso Largo. Fino al sec. XIV ebbero possessi in comune con gli Ugurgieri; nel sec. XVIII si estinsero.
Certamente appartenne ai M. il Lano di If XIII 115-123. che perse la vita nell'imboscata della pieve al Toppo (1288), poiché è appurato che ai M. appartenne suo padre, messer Squarcia di Mezzolombardo di Squarcia di Ricolfo.
La famiglia M. è di documentata antichità, poiché derivò il suo nome da Macone, console nel 1163 e poi nel 1169; anche altri membri di essa sedettero nei collegi consolari. Militò attivamente nel partito ghibellino; messer Federico di Tinaccio cadde all'assedio di Brescia (1238) mentre seguiva le insegne imperiali, messer Cristoforo ebbe incarichi in seno al partito ghibellino avanti alla battaglia di Montaperti. Degno di menzione nel sec. XIV è il beato Stefano M., discepolo di s. Caterina da Siena e fondatore della Certosa di Pavia.
Bibl. - L. Passerini, Armi e notizie storiche delle famiglie toscane che son nominate nella D.C., in L'Inferno di D. Alighieri, a c. di G.G. Warren Lord Vernon, II, Documenti, Firenze-Londra 1862, 519-520; L. Grottanelli, Genealogia e storia degli Ugurgieri, conti della Berardenga, Siena 1881, 65.