MÂCON (A. T., 32-33-34)
Città della Francia sud-orientale capoluogo del dipartimento di Saône-et-Loire, con 18.496 ab. nel 1931 (18.427 nel 1926). È posta sulla riva destra della Saona a 125 km. da Digione ed è sede di prefettura, di tribunale di prima istanza e di Camera di commercio; possiede scuole primarie e secondarie, un'interessante biblioteca e un museo. Sorgendo nella zona vinicola del Mâconnais, che si congiunge a quella dello Charollais, è importante centro di commercio di vini famosi; è anche il principale centro di esportazione del pollame della Bresse. La piccola industria locale comprende alcune fabbriche di mattoni e vasellame, di bilance e strumenti agricoli, fonderie, segherie, distillerie e mulini. Mâcon è stazione della ferrovia P. L. M. nel tratto da Digione a Lione, ed è riunita con brevi tronchi secondarî a Bourg, Moulins, Fleurville.
Monumenti. - Dell'antica cattedrale di S. Vincenzo, dopo la distruzione del 1799, resta soltanto la facciata (1147) con torri elevate in due riprese, e portico di poco posteriore alla facciata, restaurato nel sec. XV. Nel timpano del portale è rappresentato in cinque zone il Giudizio. Importanti alcune case medievali: una dell'epoca romanica; due facciate dell'epoca gotica, la "Maison de bois", della fine del sec. XV. Il palazzo di Montrevel, ora palazzo comunale, ha saloni di stile Luigi XV e XVI; il Palazzo di Marnay o di Senecé risale agli inizî del sec. XVIII; la "Charité" fu costruita nel 1775 su progetti di J. G. Soufflot. Nel museo vi sono oggetti preistorici provenienti da Solutré, importanti frammenti archeologici, sculture del secolo XVII e dipinti dell'epoca romantica.
Storia. - Tra i principali centri degli Edui prima della conquista romana, fu al tempo di Cesare importante stazione militare per il rifornimento di truppe e di materiali. Dopo il sec. III fu più volte saccheggiata e devastata da barbari invasori: dagli Unni nel 451, dai Saraceni nel 732, dagli Ungari nel 937. Seggio vescovile notevole sin dal sec. V, fu sede di sei concilî, dei quali due, quello del 581 o 582 e quello del 23 ottobre 585, convocati dal re Gontrano, furono particolarmente importanti per i canoni emanati. Nel secolo XIII Mâcon ricevette da uno dei suoi conti una carta di franchigia, che fu poi più volte confermata dai re di Francia. Per la sua importanza strategica la città fu sempre contesa tra le maggiori forze che si disputarono il dominio del suolo di Francia: presa con le armi dall'imperatore Lotario (834), da Ottone duca di Merania (1180), da Filippo Augusto (1182); disputata tra Armagnacchi e Borgognoni e tenuta saldamente dai fautori di Giovanni Senzapaura; presa, perduta, ripresa, riperduta dagli ugonotti tra il 1562 e il 1567. Nel 1594 si sottomise a Enrico IV. Nuovi danni subì dalla guerra dei Trent'anni e dalla Fronda. Il segno più certo della sua decadenza nel sec. XVIII fu la soppressione della sede vescovile (1790).
Bibl.: J. Fustaillier, De Urbe et Antiquitatibus Matisconensibus, Lione 1846; J.-M. Grosset, Table historique de la ville de Maçon au XIVe et au XIXe siècle, Mâcon 1892; J. Virey, L'architecture romane dans l'ancien diocèse de Mâcon, Parigi 1892; Congrès archéologique de France, Mâcon 1899.