MACOMER (A. T., 29 bis)
Piccola città della Sardegna, in provincia di Nuoro, situata a 551 m. s. m. sul versante meridionale della catena montuosa del Marghine, all'estremità inferiore dell'altipiano trachitico e basaltico della Campeda. Da Macomer si domina un bellissimo panorama sulla conca sottostante, e a sudest verso il Gennargentu. La popolazione del comune, che ammontava nel 1921 a 4494 ab., era nel 1931 di 5215 ab. Il vasto territorio comunale (139,94 kmq.) è assai fertile; vi prosperano il frumento, l'orzo, la vite, gli alberi da frutta, e inoltre vi sono ottimi pascoli per l'allevamento degli equini e dei bovini. Macomer si trova al punto d'incrocio delle linee ferroviarie Cagliari-Porto Torres, Bosa-Orosei, che mettono in comunicazione i punti estremi dell'isola.
Storia. - Capoluogo dell'antica curatoria del Marghine nel Logudoro. Collegata da strade con Bosa e Oristano sulla costa occidentale dell'isola, con Sassari a nord e con Nuoro a est, fu riguardata nei secoli passati come chiave di vòlta per il dominio della Sardegna centrale e occidentale. Il suo castello fu teatro di memorandi assedî, tra i quali è celebre quello del 1478 per l'eroica condotta tenuta dai marchesi di Oristano contro gli Aragonesi nell'ultima lotta decisiva: adibito poi a prigione, fu diroccato dal tempo.
Bibl.: Angius, in Casalis, Dizionario, X, s.v., e IX, alla v. Logudoro, pp. 604, 621 segg.; A. La Marmora, Itineraire de l'île de Sardaigne, Torino 1860; P. Cugia, Nuovo itiner. d. Sard., Ravenna 1892; Valery, Voyage en Corse et en Sard., Parigi 1883; R. Ciasca, Bibl. d. Sard., Roma 1932.