MACERATA (XXI, p. 772)
Fra i resti dell'età medievale sono notevoli nella città le due chiese sovrapposte di S. Maria della Porta. Il neoclassicismo si afferma a Macerata col palazzo Ugolini (oggi del Consorzio agrario), attribuito a Giuseppe Valadier, e con lo Sferisterio, opera degli architetti Aleandri e Innocenzi.
Negli ultimi decennî la città si è molto abbellita, specialmente con opere degli architetti Giuseppe Rossi e Cesare Bazzani: sono del primo l'aula magna dell'università, le due chiese dell'Immacolata e del Sacro Cuore, la cappella del Sacramento nel duomo; sono del secondo il Palazzo delle poste, il grandioso Palazzo degli studî con galleria e portici, il monumento ai caduti, la casa dei mutilati e l'istituto femminile di S. Giuseppe.
Meritano anche particolare ricordo il monumento a Garibaldi di Ettore Ferrari e la chiesa - di recente costruzione - dedicata a S. Giovanni Bosco, opera di Giuseppe Felici.
È stato istituito di recente un museo-pinacoteca del capitolo del duomo con pregevoli dipinti e una raccolta di parati sacri dei secoli XV e XVI.
Fra le principali industrie cittadine si ricordano anche quella dei cicli e quella delle paste alimentari; inesistente, invece, quella della birra.
Fra gl'istituti di cultura e di istruzione è il Convitto nazionale, fondato nel 1885, l'unico istituto statale di educazione delle Marche.
Bibl.: A. Cordoni, Macerata e comuni del Maceratese, Macerata 1934; G. Spadoni, La biblioteca comunale "Mozzi-Borgetti" di Macerata, ivi 1937.