Fisico (Parma 1798 - Portici, Napoli, 1854). Prof. di fisica teorico-pratica a Parma dal 1824, ebbe parte notevole nei moti del 1831 contro il governo ducale, per cui dovette riparare in Francia, dove ebbe un incarico all'univ. di Montpellier. Tornato in Italia, a Napoli diresse il Conservatorio d'arti e mestieri e fondò e diresse (1847) l'Osservatorio Vesuviano. Compì studî sull'energia raggiante, e in particolare sulla propagazione del calore per irraggiamento, provando coi mezzi abituali dell'ottica l'identità di comportamento delle radiazioni luminose e di quelle termiche (1842). A mezzo di fondamentali esperienze, per le quali si servì di una sensibile pila termoelettrica da lui ideata, studiò le leggi dell'emissione e dell'assorbimento delle radiazioni termiche da parte di varî corpi. Altre ricerche effettuò in varî campi della geofisica (sugli igrometri, sulla rugiada, sull'irraggiamento del suolo, sulle proprietà magnetiche delle rocce); ideò un elettroscopio e altri strumenti geofisici di notevole interesse. Sua opera principale: La thermochrose ou la coloration caloriphique (1850).