MACCLESFIELD (A. T., 47-48)
Città nel Cheshire, Inghilterra, 27 km. a SSE. da Manchester, situata sul Bollin, affluente di sinistra del Mersey, con 34.904 ab. nel 1931 (33.846 nel 1921). Il centro possiede edifici monumentali antichi e moderni, come la chiesa di S. Michele, fondata nel 1278 dalla regina Eleonora, moglie di Edoardo I, in parte ricostruita e ingrandita nel 1740. La guglia che sormontava la massiccia torre fu demolita dalle forze parlamentari durante la guerra civile. Connesse alla chiesa sono due cappelle, una delle quali (River's Chapel) appartiene a un collegio fondato da Thomas Savage, arcivescovo di York nel 1501. Il municipio è una bella costruzione moderna. La città possiede due parchi pubblici, Victoria Park e Peel Park, in cui si trova l'antica croce della Piazza del mercato. Industrie tradizionali sono quelle della seta, cui si aggiungono importanti fabbriche di birra e lo sfruttamento di cave di pietra, ardesia e carbone. Il terreno più elevato a oriente della città mantiene tuttora il nome antico di Macclesfield Forest che testimonia l'antica presenza di vegetazione boschiva.
Storia. - Prima della conquista dell'Inghilterra da parte di Guglielmo I, appartenne a Edwin conte di Mercia, e subito dopo fece parte delle terre del conte di Chester. Nel 1261 fu riconosciuto libero borgo, con una gilda di mercanti, da Edoardo principe di Galles e da allora in poi fiorì sempre più specialmente per l'intensa attivita commerciale. La sua carta di franchigia fu confermata più volte. Elisabetta (1595) e Carlo II (1684) le concessero nuovi privilegi, indicendo a Macclesfield prima una fiera annuale da tenersi in giugno, poi altre due da tenersi in aprile e settembre. Fiorente per l'industria dei bottoni ricoperti di seta fin dal sec. XVI, nel sec. XVIII iniziò la manifattura della seta impiantando la prima filanda (1755). Questa industria, cui seguì ben presto quella del cotone (1785) incominciò a svilupparsi in grande scala nel 1790.
I conti di Macclesfield.
Il primo fu Charles Gerard (circa 1618-7 gennaio 1694) discendente di una vecchia famiglia del Lancashire. Assoldato a sue spese un reparto di cavalleria, prese parte alla guerra civile in difesa del re, combattendo a Newburg e a Newark. Comandante generale del Galles meridionale nel 1644, vinse a Newcastle Emlyn (1645) e fu ferito gravemente nella disfatta dell'esercito regio a Rowton Heat (23 settembre 1645). Dopo qualche tentativo di avvicinarsi al partito del parlamento, seguì nel 1648 il re in Francia, dove tentò più volte di ordire congiure per attentare alla vita di Cromwell. Tornato col re in Inghilterra nel 1660, ricevette il premio dei servigi resi alla causa della monarchia: fu inviato straordinario a Parigi (1662), poi comandante generale del Hampshire (1667), infine conte di Macclesfield e visconte Brandon, di cui aveva avuto il titolo baronale fin dal 1645. Compromesso nella protesta per il rigetto dell'Exclusion Bill, sfuggì nel 1685 all'arresto, riparando in Olanda. Tornato con Guglielmo d'Orange nel 1688 fu comandante della guardia del re e lord luogotenente nel Galles. Suo figlio Charles, secondo conte di Macclesfield, nato a Parigi circa il 1657, morto a Londra il 5 novembre 1701, fu rappresentante al parlamento della contea di Lancaster, condannato a morte per complotto contro lo stato, graziato poi dal re. Nel 1694 partecipò come generale all'assedio di Brest nel 1696 fu lord luogotenente del Galles settentrionale.
Estintosi il titolo comitale di Macclesfield nel 1702 con Fitton Gerard, terzo conte, fratello di Charles, fu ripristinato da Giorgio I nel 1721, in favore di Thomas Parker (1666-1732), che divenne lord chancelor nel 1718. Colpito da gravi accuse di corruzione, dovette dimettersi dalla carica nel 1725 e fu condannato dalla Camera dei lord. L'attuale famiglia dei conti di Macclesfield discende da George, secondo conte del nuovo ramo, nato intorno al 1697, morto nel 1764, noto come astronomo e presidente della Royal Society dal 1732 al 1764.