LYCHNIDOS (Λυχνιδός, Lychnidus, odierna Ohrid)
Città di origine illirica, situata nell'isoletta sul lago omonimo (all'odierno confine tra Albania e Jugoslavia) a metà strada tra le odierne località Ohrid e Struga, nella fertile pianura e sulla grande via Egnatia, che da Dyrrachion - attraverso Lychnidus - portava a Thessalonika e a Bisanzio.
La città è ricordata da molti scrittori e geografi antichi (Polibio, Strabone, Tolomeo, Livio, Stefano di Bisanzio, ecc.). Il nome degli abitanti Lychnides è ricordato anche in una iscrizione di Benevento (C. I. L., ix, 1602). Siccome il confine tra le province si spostava, L. è ricordata ora in E ora in Macedonia ed ora in Illirico. L. viene menzionata per la prima volta durante la guerra romano-macedone nell'anno 217, tempo in cui la città apparteneva a Scherdilaide. Al momento del riordino dei paesi balcanici da parte del console Flaminino (196 a. C.), L. fu affidata a Pleurato, padre del re illirico Genzio; dopo un breve periodo di indipendenza durante le guerre illiriche, L. ricadde sotto l'influenza del regno macedone e ne seguì le sorti. Caracalla nel 217 d. C. fece pavimentare la via Egnatia nei pressi di L. e le pietre miliari rinvenute nei dintorni - segnano le distanze partendo da questa città (C. I. L., iii, 711 e 712). Nella riforma dioclezianea la regione di C. fu incorporata nella provincia dell'Epirus nova. Nell'anno 479 L. fu occupata da Teodorico, re degli Ostrogoti. Il primo vescovo di L. a noi noto è Zosimus (344). Dei tempi in cui L. si trovava sotto i re macedoni e illirici, non ci sono pervenute tracce; nemmeno dell'epoca romana ci sono resti di costruzioni. A Ohrid, a Struga e nei loro dintorni sono state rinvenute pietre miliari, iscrizioni sepolcrali in lingua latina e greca, rilievi, are, lastre, ecc.
Bibl.: L. Demitsas, ῾Η Μακεδονία ἐν λίϑοις... ἐγγομένοις, Atene 1896, pp. 107-111; Fluss, in Pauly-Wissowa, XIII, 1926, c. 2111 ss., s. v.; Spomenik, LXXI, Belgrado 1931; LXXVII, pp. 122-121.
(G. Novak - B. Forlati Tamaro)