Capo dell'antico popolo dei Cadurci in Aquitania; allo scopo della rivolta dei Galli contro i Romani nel 52 a. C., fu mandato da Vercingetorige fra i Ruteni, donde tentò di invadere la provincia romana dalla parte di Tolosa; si unì poi nel 51 a Drappete il Senone, capo dei volontari che occuparono Uxellodonum (od. Puy d'Issolu). Quando Drappete fu preso da C. Caninio Rebilio (e si lasciò poi morire di fame in carcere), L. riuscì a fuggire ma caduto in mano dell'arverno Epasnatto, amico dei Romani, fu consegnato a Cesare; forse seguì il destino di Vercingetorige. Un suo discendente fu sacerdote all'altare di Augusto e Roma a Lione.