LUSSAZIONE (dal lat. luxatio; fr. luxation; sp. luxación; ted. Verrenkung; ingl. dislocation)
È quello stato anormale di un'articolazione nel quale, per cause svariate, i due capi articolari vengono a spostarsi permanentemente perdendo il normale reciproco contatto. Si distinguono lussazioni congenite, traumatiche e patologiche (figg.1-5).
Le lussazioni congenite esistono già al momento della nascita perché nello sviluppo dell'interlinea articolare e nel successivo periodo della vita endouterina s'è verificato lo spostamento dei capi articolari subito dopo la loro divisione.
Rientrano in questo gruppo anche quelle lussazioni per le quali alla nascita esistono soltanto malformazioni preparatorie, che dànno luogo alla lussazione solo più tardi, quando intervengono fattori statici e muscolari della vita extrauterina. Così, p. es., può accadere per la lussazione dell'anca, che è la più frequente delle congenite; al momento della nascita esistono deformità del cotile, della testa, del femore e del collo, che solo al momento della prima deambulazione portano effettivamente alla lussazione.
Le lussazioni traumatiche sono tra le più frequenti conseguenze dei traumatismi; sono caratterizzate dall'allontanamento permanente e completo dei capi articolari, dovuto a un traumatismo che ha colpito l'articolazione o direttamente (in modo particolare uno dei capi ossei che la costituiscono), o indirettamente, mediante un meccanismo di leva o di trasmissione della forza traumatica lungo lo scheletro stesso. Così, per esempio, la lussazione della spalla (che è la più frequente) può essere causata sia da un trauma che colpisca direttamente dall'esterno all'interno e da dietro in avanti la testa dell'omero, sia, e più spesso, da un traumatismo che produca un movimento esagerato di abduzione e rotazione esterna della spalla con tensione e lacerazione della faccia anteriore della capsula articolare, sia, infine, da una caduta sul gomito o sulla mano, ad avambraccio esteso e a braccio addotto, che trasmetta alla spalla la forza del trauma applicato in parti lontane dall'articolazione stessa. La nozione delle lussazioni traumatiche è delle più antiche e già nei libri d'Ippocrate si trovano descrizioni esatte delle varie lussazioni nonché dei diversi metodi per ridurle. Tuttavia nei tempi moderni gli esami radiologici, gl'interventi chirurgici ripetutamente intrapresi, hanno chiarito molti fatti importanti prima sconosciuti o imperfettamente interpretati.
Le lussazioni più frequenti sono quelle della spalla, cui segue il gomito, l'anca, il ginocchio e il piede, comprendendo in questo le articolazioni tibio-astragalee e le sotto-astragalee. Di notevole importanza e gravità è la lussazione metacarpo-falangea del pollice, che per l'interposizione dei sesamoidi offre talvolta notevoli difficoltà alla riduzione.
Le conoscenze sull'anatomia normale delle articolazioni e sull'anatomia patologica della lussazione, hanno permesso di sostituire nella cura agli antichi "metodi di violenza" i cosiddetti "metodi di dolcezza" che consistono nel compiere dei movimenti appropriati capaci di fare ripercorrere all'estremo articolare lussato, in senso inverso, il cammino seguito per uscire dalla giuntura, spianandogli la via col rendere beante la lacerazione della capsula che ha permesso la lussazione. È merito particolarmente di Th. Kocher e di altri chirurgi della fine del sec. XIX di avere sistematizzato questi metodi di riduzione per le varie articolazioni, che permettono, con grande vantaggio del malato, di risparmiare manovre brutali, non raramente causa di lesioni secondarie assai gravi e perciò talvolta superiori a quelle della lussazione stessa. L'anestesia generale o locale permette un rilasciamento muscolare estremamente favorevole alla riduzione della lussazione con metodi di dolcezza.
Nelle lussazioni patologiche si ha un abbandono del reciproco contatto dei capi articolari per processi patologici della sinoviale e, più spesso, dello scheletro articolare; in questo caso uno dei capi ossei, diminuito nella sua resistenza, cede alla pressione statica o muscolare a cui è sottoposto, mentre l'altro capo, che preme su esso, lo usura a poco a poco e scivola fuori della giuntura perdendo in tutto o in parte il contatto con la primitiva superficie articolare. Così nella coxite tubercolare, se un focolaio si localizza nel tegmen dell'acetabolo, questo a poco a poco sotto la pressione della testa femorale più resistente, si usura, si distrugge e il femore scivola in alto fin contro l'ala iliaca. In altri casi la lussazione patologica ha origine da un'infiammazione della sinoviale che, per l'abbondante essudato, fa rilasciare il reciproco contatto fra i capi articolari, come avviene, per esempio, specialmente nei bambini per la lussazione patologica dell'anca, secondaria a un'artrite acuta pneumococcica.
Nella sublussazione l'abbandono dei capi articolari non è completo, tanto che le superficie di contatto sono ancora parzialmente in rapporto l'una con l'altra, ma non con le parti che normalmente dovrebbero stare l'una contro l'altra. Così si parla di sublussazione dell'anca (generalmente congenita) quando la metà superiore della testa femorale ha perduto il contatto con la concavità cotiloide; ma, essendo l'acetabolo alquanto appiattito, la metà inferiore e interna della testa femorale poggia ancora contro la parte superiore dell'acetabolo generalmente formata a semiluna.