LUPO
Duca del Friuli, la cui data di nascita è sconosciuta così come lo è il nome dei genitori. Paolo Diacono menziona per la prima volta L. quando questi, nel 661-662, alla morte del duca del Friuli Ago, ne prese il posto.
Ben presto L. diede dimostrazione di dinamismo militare: verso il 662-663 guidò contro Grado una schiera di cavalieri con i quali saccheggiò la cittadina e trafugò il tesoro che il patriarca di Aquileia aveva portato nell'isola in occasione dell'invasione dell'Italia da parte dei Longobardi. Oltre che come un episodio del lunghissimo dissidio tra la sede aquileiese e quella gradese, si è ipotizzato che questa incursione mirasse a contrastare l'azione dell'esarca di Ravenna che, mentre l'imperatore d'Oriente Costante II attaccava i Longobardi da Sud e i Franchi da Nordovest, avrebbe dovuto assalirli da Est (cfr. Bognetti).
Poco dopo Grimoaldo re dei Longobardi, dovendosi recare in aiuto di suo figlio Romualdo, assediato a Benevento dall'imperatore d'Oriente Costante II, affidò a L., forse suo parente, il governo del palazzo reale a Pavia. L. ritenne che il sovrano non sarebbe più tornato e approfittò della situazione per impadronirsi del potere. La spedizione di Grimoaldo nell'Italia meridionale fu però vittoriosa e, quando il re fece ritorno a Pavia, L. si ritirò immediatamente a Cividale.
Il sovrano longobardo non poteva non punire il ribelle, ma allo stesso tempo voleva evitare una guerra civile contro uno dei più potenti duchi del suo Regno. Per tale motivo chiese al khan degli Avari di recarsi in Friuli e di sconfiggere L. e i suoi sostenitori. Paolo Diacono racconta che a Flovio, nella valle del Vipacco, un affluente dell'Isonzo, il duca e i suoi uomini combatterono coraggiosamente contro l'esercito avaro e che soccombettero soltanto dopo quattro giorni di accaniti combattimenti, infliggendo agli avversari numerose perdite. L. trovò la morte nel corso di questi avvenimenti.
Gli Avari poi rifiutarono di obbedire all'ingiunzione di Grimoaldo di lasciare il Friuli, saccheggiarono tutto il Ducato e ritornarono nelle loro terre soltanto quando il re longobardo si recò in Friuli con un suo esercito. All'arrivo di Grimoaldo abbandonò il Friuli anche il figlio di L., Arnefrit, che aspirava alla carica del padre. Ottenuto l'aiuto di alcuni slavi, egli tentò di impossessarsi con la forza del Ducato, ma fu sconfitto e ucciso dai sostenitori di Grimoaldo presso il castello di Nimis. Il sovrano longobardo affidò quindi la carica di duca del Friuli al vicentino Wectari ma, probabilmente per accontentare i seguaci di L., diede in moglie la figlia di quest'ultimo, Teoderada, a suo figlio Romualdo, duca di Benevento.
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