lupaggine
s. f. (spreg.) Avidità, fame di potere e di notorietà.
• [tit.] Un male corrode la democrazia / lo chiamano «lupaggine» [testo] [...] [Gustavo] Zagrebelsky e [Gherardo] Colombo non hanno dubbi sulle ragioni della corruzione. Fotografano l’uomo «ingordo», colui che «riesce a impadronirsi del patrimonio di un altro e l’aggiunge al suo» [...]. È il meccanismo della «lupaggine». È la voglia di potere. Di essere visibili e visti. (Liana Milella, Repubblica, 18 novembre 2017, p. 51, R2 Cultura).
- Derivato dal s. m. lupo con l’aggiunta del suffisso -aggine.
- Già attestato nella Repubblica del 24 agosto 1993, p. 30, Cultura (Loredana Lipperini).