Vedi LUNI dell'anno: 1961 - 1973 - 1995
LUNI (Luni, Λοῦνα)
Antica città dell'Etruria nord-occidentale, ai confini della Liguria, situata sulla via Aurelia, presso la riva sinistra della Magra con uno sbocco al mare (Portus Lunae), a E dell'attuale golfo della Spezia.
Abitata sin dall'età paleolitica, L., fu centro di civiltà etrusca, poi ligure, quindi nel 177 a. C., colonia romana (secondo altri la città sarebbe di fondazione romana); circondata da un ampio territorio provvisto di buon porto, ebbe un notevole sviluppo economico, accresciuto poi dalla scoperta delle cave di marmo delle Alpi Apuane; questo veniva imbarcato per Roma e l'Impero nel porto della città. Ottaviano dedusse a L. una colonia di veterani; durante l'Impero ebbe vita prospera, ma di poco rilievo storico.
Nel territorio di L. fra l'attuale percorso della via Aurelia e il mare, sono stati rintracciati resti del Paleolitico medio; all'Età del Bronzo appartengono le cosiddette stele lunigiane, cippi in pietra raffiguranti in modo schematico figure maschili e femminili; le culture dell'Età del Ferro sono analoghe a quelle della Liguria e dell'Etruria settentrionale. La città romana fu edificata sulla riva sinistra del fiume Magra. La pianta della colonia tuttora riconoscibile è approssimativamente quadrangolare: le mura, un teatro, le terme, il Foro, un anfiteatro extraurbano (I sec. d. C.), tuttora conservato nel suo scheletro ellittico, e numerosi sepolcri attestano l'importanza della città.
Nell'interno delle mura sorgevano due templi decorati con terrecotte della metà circa del Il sec. a. C., ora conservate nel Museo Archeologico di Firenze. Interessantissimi i resti della vecchia basilica cristiana di S. Maria di cui sono riconoscibili le tre absidi e il campanile. Numerosi reperti archeologici sono ordinati in un piccolo Antiquarium Lunense.
Bibl.: C. Promis, Dell'antica città di Luni e del suo stato presente2, Massa 1857; G. Sforza, Bibliografia storica della città di Luni e suoi dintorni, in Memorie Acc. Scienze Torino, 2° s., LX, 1910; Philipp, in Pauly-Wissowa, XIII, 1926, c. 1804 ss.; L. Banti, Luni, Firenze 1937 (con bibl. prec.); Fasti Arch., VI, 1951, n. 236, 3573, 3697, 3986; U. Formentini, in Studi Etruschi, XXI, 1950-51, p. 117 ss.; R. U. Inglieri, in Not. Scavi, 1952, p. 20 ss.; A. Stenico, in Studi Etruschi, XXII, 1952-53, p. 365 ss.; R. U. Inglieri, in boll. d'Arte, XXXVIII, 1953, p. 346 ss.; id., in Fasti Arch., VIII, 1953, n. 3665; id., in Riv. Studi Liguri, XIX, 1953, p. 115 ss.; Fasti Arch., IX, 1954, n. 2752; R. U. Inglieri, in Boll. d'Arte, XXXIX, 1954, p. 156 ss.; L. Borrelli Vlad, in Boll. Istituto Restauro, XXVII-XXVIII, 1956, p. 149 ss.; G. Caputo, in Studi Etruschi, XXIV, 1955-56, p. 221 ss.; L. Manino, in Riv. Ist. Naz. Arch. St. Arte, n. s., V-VI, 1956-57, p. 130 ss.; L. Banti, Il mondo degli Etruschi, Roma 1960, passim.