BROUWER, Luitzen Egbertus Jan (VII, p. 946)
Ha insegnato ad Amsterdam matematica, geometria, topologia fino al 1955. È morto a Laren il 2 dicembre 1966. Cfr. XVII, p. 1017; XXI, p. 400, per il suo posto nella logica matematica e per la sua negazione del principio del terzo escluso (per cui cfr. anche App. III, 11, p. 1000); App. II, 11, p. 1004, per il suo contributo alla topologia astratta.
Fu suo merito il tentativo di una rifondazione della matematica secondo i principi dell'intuizionismo, dottrina anticipata da Kronecker, Poincaré, Lebesgue come teoria dei principi o dei fondamenti della matematica: la totalità dei numeri naturali è data intuitivamente ed è indeducibile; la totalità dei numeri reali non è formulabile aritmeticamente. Ogni costruzione matematica è rigorosamente limitata al finito, e quindi cade la possibilità stessa del sorgere di antinomie. Questa dottrina si oppone al formalismo di D. Hilbert e al logicismo di G. Frege.
I suoi principali scritti sono raccolti in Philosophy of Mathematics. Selected Readings, a cura di P. Benacerraf e H. Punam, 1964.
Bibl.: E. H. Larguier, Brouwerian philosophy of mathematics, in Scripta mathematica, 1940, pp. 69-78; S. Minetti, Il principio del terzo escluso e la logica empiristica di Brouwer, in Soph., 1941, pp. 179-97; A. Heyting, Intuitionism. An introduction, Amsterdam 1956; F. Lerda, Analisi critica dei fondamenti dell'intuizionismo, in Rend. seminario matematico Università e Politecnico di Torino, 19, 1959-1960, pp. 121-212.