GARIBALDI, Luisa
Nacque a Genova nel 1884. Di origini modeste, iniziò a studiare pianoforte ancora bambina e dopo il diploma insegnò pianoforte e solfeggio a domicilio per potersi mantenere. Cantava occasionalmente per divertimento e nel corso di un concerto di dilettanti venne ascoltata da G. Borgatti, celebre tenore wagneriano, il quale notò in lei un volume di voce non comune e la incoraggiò a intraprendere studi regolari.
La G. seguì il suggerimento, e poco tempo dopo esordì al teatro Carlo Felice di Genova nell'oratorio Iohannes Baptista di L. Perosi (1899).
Sempre a Genova, cantò nel 1901 al teatro Paganini nel Nabucco di G. Verdi, e nel 1903 al Carlo Felice in Cavalleria rusticana di P. Mascagni; fu poi Adalgisa nella Norma di V. Bellini al Lirico di Milano. Scritturata per quattro anni dal teatro Costanzi di Roma, vi cantò stabilmente alternando ruoli comprimari a ruoli principali, come quelli di: Marta e Pantalis nel Mefistofele di A. Boito (gennaio 1905); Fricka ne La valchiria di R. Wagner (gennaio 1905); mademoiselle Dangeville nell'Adriana Lecouvreur di F. Cilea (febbraio 1905); Teresa ne La cabrera di G. Dupont (marzo 1905); Nicklausse e la Madre ne I racconti di Hoffmann di J. Offenbach (aprile 1905). Tra il 1905 e il 1906 partecipò con i complessi del teatro Costanzi a una prima tournée in Argentina, e al suo ritorno nel teatro della capitale trionfò definitivamente nei ruoli verdiani di Azucena ne Il trovatore (febbraio 1906), Ulrica in Un ballo in maschera (febbraio 1906), Maddalena nel Rigoletto (febbraio 1906), Erda e Flosshilde nella prima rappresentazione romana de L'oro del Reno di Wagner (aprile 1906), Gutruna ne Il crepuscolo degli dei dello stesso (dicembre 1906), Siebel nel Faust di Ch. Gounod (gennaio 1907), suor Albina nella Thaïs di J. Massenet (gennaio 1907) e Candia della Leonessa ne La figlia di Iorio di I. Pizzetti (aprile 1907).
Debuttò al teatro alla Scala di Milano il 21 dic. 1907 come Gutruna nel Crepuscolo degli dei sotto la direzione di A. Toscanini, facendosi notare per la "bellissima voce, squillante, intuonata e sicura" (Corriere della sera, 19 genn. 1908), ma venne richiesta più volte da quel teatro per parti di contralto; ebbe quindi occasione di cantare nuovamente sotto la direzione di Toscanini nei panni di Anacoana in Cristoforo Colombo di A. Franchetti (genn. 1908) e della madre nella prima rappresentazione italiana della Luisa di G. Charpentier accanto al tenore F. Giraud. Cosciente del proprio registro vocale di mezzosoprano acuto, la G. passò decisamente a ruoli dalle caratteristiche sopranili, interpretando nel marzo 1908 Preziosilla ne La forza del destino diretta da Toscanini. Al ritorno da una tournée in Sudamerica con i complessi del teatro alla Scala si esibì al Regio di Torino diretta da T. Serafin nei panni di Laura ne La Gioconda di A. Ponchielli (genn. 1909) e di Adalgisa in Norma (febbr. 1909), ambedue interpretate accanto alla celebre Giannina Russ, con la quale fu Adalgisa anche nella sua unica apparizione al teatro S. Carlo di Napoli nel dicembre 1909. La sua affermazione definitiva avvenne comunque al teatro Costanzi, ove partecipò a una stagione quasi interamente diretta da P. Mascagni, nel corso della quale dette entusiasmanti interpretazioni della principessa di Eboli nel Don Carlos di G. Verdi (gennaio 1910), Ortruda nel Lohengrin di Wagner (febbraio 1910), Adalgisa in Norma (marzo 1910), Santuzza in Cavalleria rusticana dello stesso Mascagni.
Va inoltre segnalato il lusinghiero successo ottenuto sia come cantante, sia come attrice nell'autunno 1911, nel ruolo di Amneris nell'Aida di Verdi "di straordinario vigore" (Il Messaggero, 8 ott. 1911) e come Leonora ne La favorita di G. Donizetti (novembre 1911). Tornò alla Scala per la stagione 1912-13, nel corso della quale si esibì diretta da Serafin in Cavalleria rusticana (marzo 1913), Norma (marzo 1913), e impersonò Fenena nel Nabucco di Verdi. Nel giugno 1913 venne scritturata da W. Mocchi, celebre impresario del teatro Costanzi, per una lunghissima tournée con la compagnia Teatral che toccò le piazze di Buenos Aires, Rosario, Cordoba, Rio de Janeiro, Montevideo e San Paolo del Brasile. Al suo ritorno impressionò il pubblico della Scala nella parte di Stella dell'Assassino alla prima esecuzione assoluta di Parisina di Mascagni con Tina Poli Randaccio, I. Lazaro e C. Galeffi, diretta dall'autore (15 dic. 1913). Il Corriere della sera del 16 dic. 1913, oltre a notare la sua potenza di voce, sottolineava che l'artista "fraseggiò con intelligenza i suoi lunghi canti declamati, pur tenendosi lontana da ogni esagerazione".
Apparve un'ultima volta alla Scala nella parte di Brangania nel Tristano e Isotta di Wagner, dove fu lodata anche per "l'abilità con cui seppe unire le qualità di forza e di dolcezza nell'eseguire il canto interno del secondo atto" (Corriere della sera, 13 marzo 1914). Schmidl segnala inoltre presenze della G. sulle scene di Barcellona e Madrid, e registra nel suo repertorio anche i ruoli di protagonista in Carmen di G. Bizet, Mignon di A. Thomas, e Samson et Dalila di C. Saint-Saëns.
Le sue ultime apparizioni ebbero luogo nel giugno 1916 a un concerto sinfonico-vocale diretto da L. Mancinelli, in cui cantò con A. Pertile brani tratti da opere di Donizetti, Rossini e Verdi, e in una memorabile Norma al Politeama genovese nel marzo 1917.
Morì a Genova nel 1917.
Dotata di una voce ampia, robusta, squillante, la G. ebbe un primo momento di incertezza all'inizio della carriera nell'individuare un repertorio adatto al suo vero colore vocale. I primi ruoli da lei cantati oscillavano infatti da quelli di soprano drammatico, come Gutruna e Fricka, a quelli di contralto puro come Anacoana, Erda, Nicklausse, Siebel, personaggi in cui, nonostante l'interpretazione energica e appassionata, la G. non poteva valorizzare tutta la gamma della voce. La sua intelligenza artistica la indusse quindi a studiare parti di mezzosoprano acuto, affermandosi fra i più validi mezzosoprani del primo Novecento assieme ad Armida Parsi Pettinella e a Ninì Frascani.
Fonti e Bibl.: Il Messaggero, 6 genn. 1910; La Tribuna, 18 febbr. 1910; Il Messaggero, 8 ott. 1911; Teatro illustrato, 15 apr. 1912; Corriere della sera, 16 dic. 1913; C. Gatti, Il teatro alla Scala nella storia e nell'arte, II, Cronologia, Milano 1964, pp. 69, 72 s.; V. Frajese, Dal Costanzi all'Opera, II, Roma 1977, pp. 78 s., 84; L. Bragaglia, Verdi e i suoi interpreti, Roma 1979, p. 258; I. Ciotti, La vita artistica del teatro Massimo di Palermo, Palermo 1984, p. 38 s.; Il teatro di San Carlo. La cronologia 1737-1987, a cura di C. Marinelli Roscioni, Napoli 1987, p. 471; V. Cervetti - C. del Monte - V. Segreto, Città di Parma: cronologia degli spettacoli lirici, II, Parma 1980, p. 105; F. Frassoni, Due secoli di lirica a Genova, Genova 1980, I, p. 467; II, pp. 8, 26, 63, 108, 121 s.; M.T. Bouquet - V. Gualerzi - A. Testa, Storia del teatro Regio di Torino, IV, t. II, Torino 1988, pp. 223, 278; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, Milano 1938, Suppl., p. 335.