ZAPATA, Luis de
Scrittore spagnolo, nato nel 1526, morto nel 1595. L. de Z. appartiene a un gruppo di scrittori eruditi, di scarso valore letterario e artistico, del tempo di Carlo V e di Filippo II, che intesero a divulgare storie, leggende, avvenimenti strani, curiose notizie di scienza e di pretesa scienza in una forma attraente, piacevole, di passatempo. Uomo di corte, ricco, fu insignito dell'ordine cavalleresco di Santiago, ma pare che per certe sue gravi sregolatezze se ne rendesse indegno, sì che, arrestato per ordine di Filippo Il, ebbe a soffrire per circa venti anni il carcere.
Nessun successo ebbe un suo enorme, pesantissimo poema in ottave, il Carlo famoso, in lode di Carlo V, di ben 50 canti e 40.000 versi, a comporre il quale perdette tredici anni, lusingandosi di avere emulato Virgilio. Di tanto più interessante invece fu un'altra sua opera in prosa semplice e dilettevole, la Miscelanea ehe, composta tra il 1592 e il 1595: gli diede non poca rinomanza. Essa è un vero libro di ricordi, di aneddoti, di appunti, del materiale più svariato e curioso, da servire per un lavoro di più ampio disegno che l'autore si era proposto e che avrebbe intitolato Varia historia. Ne fu pubblicata solo nel 1859, mutilata e interpolata nel ms. della Nazionale di Madrid, la parte condotta a termine. Inesauribile repertorio di racconti, di curiosità e motti faceti, di usi, di tradizioni, di casi strani della cronaca del tempo, è di non poca utilità per la storia del costume e per la conoscenza del sec. XVI. Assai infelice, invece, è una sua traduzione dell'Arte poetica di Orazio (Lisbona 1592).
Ediz.: Miscelanea, ed. P. de Gayangos, in Memorial histórico español. XI, Madrid 1859; Carlo famoso, Saragozza 1566; ed. di J. T. Medina, Santiago del Chile 1916 (ha solo la parte della scoperta dell'America).
Bibl.: J. Menéndez Pidal, Vida y obras de L. Z. (Discurso), Madrid 1915; R. Menéndez y Pelayo, Orígines de la novela, II, p. 36.