Luigi XIII detto il Giusto
detto il Giusto Re di Francia (Fontainebleau 1601-Saint-Germain-en-Laye 1643). Figlio del re Enrico IV e di Maria de’ Medici. Re a nove anni per l’assassinio del padre (1610), di salute malferma e lasciato privo di cultura, fu tenuto dalla madre lontano dagli affari di Stato, da lei diretti quale reggente, con l’aiuto del favorito C. Concini, anche dopo la dichiarazione di maggiore età del figlio (1612). Ebbe così luogo quella svolta radicale della politica francese che portò alla pace con la Spagna e nel 1612 alla promessa di matrimonio di L. con Anna d’Austria, ma provocò anche una grave tensione interna a opera degli ugonotti, timorosi di perdere i vantaggi dell’Editto di Nantes, e dei principi del sangue, che imposero (1614) la convocazione degli Stati generali. La situazione si risolse con il colpo di Stato improvviso attuato da L., il quale, fatto uccidere Concini e tolto ogni potere alla madre, affidò la direzione del governo al favorito C. de Luynes (1617). Padrone del potere, e per qualche anno in grave urto con la madre (battaglia di Les Ponts-de-Cé e Trattato di Angers, 1620), L. riprese un’energica politica nei confronti della Spagna e, nello stesso tempo, contro ogni velleità di autonomia degli ugonotti (spedizioni nel Béarn); ma di fatto lasciò il potere effettivo prima a Luynes, poi a N. Brulart de Sillery, e infine (1624) a C. de la Vieuville. Nel 1624 entrò nel consiglio il cardinale Richelieu, che il re aveva fino ad allora tenuto lontano perché già ministro della madre; ciò segnò una distensione nei rapporti con quest’ultima, poi la netta alleanza tra il sovrano e il ministro, e infine il volontario eclissarsi del sovrano davanti alla grande politica e alla prepotente personalità di Richelieu. Dopo la morte di questi (1642), L. chiamò al suo posto, e su sua indicazione, il cardinale Mazzarino. Da Anna d’Austria, sposata a Bordeaux nel 1615, L. ebbe, dopo molti anni di matrimonio, due figli, Luigi XIV e Filippo duca d’Orléans.