Regista e drammaturgo italiano (Livorno 1922 - Roma 2010). Esordì nel 1947, rivelandosi regista eclettico di testi classici (Amleto, 1952) e contemporanei (Tè e simpatia di R. Anderson, 1955; Tavole separate di T. Rattigan, 1957; Anna dei miracoli di W. Gibson, 1960); celebri le sue regie di Goldoni (Una delle ultime sere di Carnovale, 1968; I Rusteghi, 1969; La casa nova, 1973) e Pirandello (Ciascuno a suo modo, 1961; Il fu Mattia Pascal, 1974), ma anche di G. B. Shaw (Uomo e superuomo, 1961) e J.-P. Sartre (Il diavolo e il buon Dio, 1961). Ha diretto, con I. Chiesa, il Teatro Stabile di Genova (1962-76), e quindi il Teatro Stabile di Roma (1976-83); come drammaturgo, attento a una vivace problematica civile, ha svolto attività saltuaria (Tre quarti di luna, 1953; La Romagnola, 1959; Emmetì, 1966; I cinque sensi, 1987; Siamo momentaneamente assenti, 1992).