Salvatorelli, Luigi
Storico e giornalista (nato a Marsciano, Perugia, nel 1886), professore di storia della Chiesa nell'università di Napoli (1916-1921), rinunciò alla cattedra per dedicarsi al giornalismo; fu condirettore de " La Stampa " sino al 1925. Avversario del fascismo, si ritirò dopo il 1925 a vita di studio; all'indomani della liberazione riprese l'attività giornalistica, pur senza abbandonare la ricerca scientifica. È accademico nazionale dei Lincei.
Ne L'Italia comunale (Milano 1940), inserisce nel contesto degli avvenimenti del tempo il concreto operato politico di D. e ne definisce la posizione ideologica, mettendone in evidenza il momento classicistico, razionalistico e umanistico, non nuovo in quell'epoca ma in D. originalmente esaltato, anche se non in contrasto con la visione religiosa e cristiana della vita (secondo un ideale dello stesso S.: cfr. Umanesimo ecclesiastico e umanesimo laico, in " Nuova Antologia " CDXXXIII [1945]). La prospettiva dello storico, secondo cui la Commedia è un " manifesto politico-religioso ", consente, in sede di giudizio estetico, l'intendimento della complessità del poema, in cui politica, religione, scienza, storia concorrono, assieme alla sensibilità, alle manifestazioni del sentire e agli aspetti della natura, in un unitario esito politico.
Di notevole interesse, per la competenza dello storico in materia di movimenti religiosi del sec. XIII, è il saggio D. e s. Francesco, in " Boll. Deputazione St. Patria per l'Umbria " LXII (1965), in cui viene precisata la collocazione di D. rispetto al santo e viene discussa la validità storica dell'equivalenza stabilita dal poeta tra Francesco e Domenico.
Bibl. - A. Tilgher, in Ricognizioni: Profili di scrittori e movimenti spirituali contemporanei italiani, Roma 1924.