MUZZI, Luigi
Erudito, nato il 4 febbraio 1776 a Prato, dove morì il 15 marzo 1865. La prima parte della sua vita è singolarissima d'avventure: disertò dalle milizie granducali, fu ussaro cisalpino, venne processato dal governo restaurato che lo confinò all'Elba; girovagò poi in cerca d'impieghi, e n'ebbe a Bologna, a Milano, a Firenze, in istituti e biblioteche. La seconda parte, dal 1849 al termine, gli passò quieta negli studî e nei lavori filologici. Ebbe cultura varia; idee talvolta buone, talvolta bislacche. Pretese riformare l'ortografia italiana; si sforzò di regolare teoricamente l'epigrafia. Meglio fece quando o curò testi antichi o produsse (in più centurie) iscrizioni; tra le quali ve n'ha delle eccellenti, se pure non manchino, oltre che le mediocri, le strane. Fu un purista, ma smanioso di rinsanguare il purismo con novità linguistica omogenea. La serie di trenta epigrafi su una fanciulla pazza, L'innamorata del Sole, è un notevole tentativo di poetare in quelle che potrebbero dirsi strofe-iscrizioni.
Bibl.: C. Guasti, G. Silvestri, ecc., I, Prato 1874, p. 208 segg.; G. Mazzoni, L'Ottocento, Milano 1934.