MEZZACAPO, Luigi
Generale, fratello di Carlo (v.), nato a Trapani il 25 gennaio 1814, morto a Roma il 27 gennaio 1886. Alfiere d'artiglieria nel 1832, capitano nel 1847. L'anno dopo, quando il governo napoletano inviò un corpo di truppe nell'alta Italia per partecipare alla guerra contro l'Austria, il M. partì col generale G. Pepe e fu con lui a Venezia; in seguito fu assegnato quale capo di Stato maggiore alla divisione dei volontari romani comandati dal generale A. Ferrari. Si distinse ai combattimenti di Cavanella d'Adige e fu promosso tenente colonnello per merito di guerra. Chiamato poi a Venezia, dove ebbe il comando del Forte di Brondolo, dopo la caduta di quella città si mise a disposizione del conte di Campello per la riorganizzazione dell'esercito della Repubblica Romana. Incaricato di riunire a Bologna una divisione composta di Svizzeri, che doveva concorrere coi Piemontesi alla nuova guerra contro l'Austria, dopo il disastro di Novara, avvenuto prima che il M. passasse il Po, lasciò con le sue truppe l'Emilia per prendere parte attivissima alla memoranda difesa di Roma dell'anno 1849. Caduta la repubblica, esulò a Malta. Da Malta raggiunse poi il fratello Carlo che si trovava a Genova e poi con lui si recò a Torino per lavorare intorno alla Rivista Militare, nella quale, fra il 1856 e il 1859 pubblicava i suoi pregevoli studî sulla difesa strategica d'Italia. Scoppiata la guerra del '59, il M. offrì i suoi servizi al governo piemontese, che, riconosciutogli il grado di maggior generale conferitogli dieci anni prima a Roma, gli affidava il compito di riunire a Firenze i volontarî della Romagna e delle Marche in una divisione che prese il suo nome. Con essa coadiuvò M. Fanti durante il periodo in cui l'esercito della Lega dell'Italia Centrale preparò le annessioni dell'Emilia e della Romagna. Dopo la campagna del '60 espugnò Civitella del Tronto, ultimo baluardo della dominazione borbonica, ottenendone la resa il 20 marzo 1861. Nominato commendatore dell'ordine militare di Savoia, fu allora destinato al comando della divisione di Piacenza e poi a quello della divisione di Cagliari. Caduto infermo nel 1866, non poté prendere parte alla campagna di quell'anno contro gli Austriaci. Fu nominato senatore nel 1870, comandante il corpo d'armata di Firenze nel 1873, ministro della Guerra nel 1876. A lui si debbono gli studî per le fortificazioni della capitale, condotti a termine allorché, lasciato il ministero, assunse nel 1879 il comando del corpo d'armata di Roma.