Scrittore italiano (Malo, Vicenza 1922 - Thiene, Vicenza 2007). In Inghilterra dal 1947, ha insegnato all'univ. di Reading (1948-80), dove ha creato un attivo centro di studî di italianistica. Si impose subito all'attenzione della critica inaugurando, con il romanzo Libera nos a malo (1963; nuova ed. 1975), una vicenda di generazioni e di memoria familiare e paesana, di disincantato racconto autobiografico, in cui giocano un ruolo fondamentale il dialetto e i riflessi della storia (come memoria della Resistenza, cui M. prese parte): I piccoli maestri (1964; edd. rivedute 1976 e 1986); Pomo pero (1974); Fiori italiani (1976); Bau-sète! (1988); Il dispatrio (1993). Di un'originale vocazione saggistica e di vivace coscienza linguistica sono espressione: Il Tremaio (1986); Jura. Ricerche sulla natura delle forme scritte (1987); Maredè, maredè. Sondaggi nel campo della volgare eloquenza vicentina (1991); Trapianti. Dall'inglese al vicentino (2002). Prosa autobiografica e d'invenzione è La materia di Reading (1997; ried. ampliata 2005). Una testimonianza di poetica critica in Quaggiù nella biosfera. Tre saggi sul lievito poetico delle scritture (2004). Aforismi, appunti, note di diario, abbozzi sono raccolti in Le carte (1999-2001, 3 voll.). I suoi principali romanzi e racconti sono stati pubblicati nei "Meridiani" Mondadori: Opere scelte, 2006.