MASCARELLI, Luigi
– Nacque a Bra, in provincia di Cuneo, l’8 ott. 1877, da Giacomo e Maria Margherita Priola.
Si laureò in chimica nel 1900 all’Università di Torino, con una tesi sull’isomeria delle ossime e diossime. A Torino il M. aveva iniziato a frequentare anche i corsi di farmacia, ma già in quello stesso anno si trasferì a Bologna, dove entrò nel laboratorio diretto da G. Ciamician, il miglior chimico organico italiano del tempo, e proseguì gli studi formali di chimica farmaceutica fino al 1904, quando sostenne l’esame per il libero esercizio della professione di farmacista. Nella sede bolognese stabilì subito un ottimo rapporto con Ciamician, che gli affidò la stesura degli appunti delle sue lezioni (G. Ciamician, Chimica organica, Bologna 1902) e che, al momento di essere nominato senatore del Regno (gennaio 1910), gli fece assegnare la supplenza dell’insegnamento fondamentale di chimica generale, che il M. mantenne per gli anni accademici dal 1910-11 al 1912-13.
Nell’università bolognese il M. svolse tutta la prima parte della carriera accademica come assistente volontario, assistente di ruolo e infine aiuto (1912), conseguendo la libera docenza in chimica generale nel 1906. È significativo, a testimoniare l’ampiezza dei suoi interessi, che nel 1907 inaugurasse un corso libero di fisico-chimica. D’altra parte aveva compiuto le prime ricerche come allievo di G. Bruni, sotto la cui direzione studiò l’isomorfismo di soluzioni solide fra composti organici, gli equilibri in sistemi ternari, il comportamento come solventi crioscopici del cicloesano e del dicicloesile.
Fu tuttavia nel campo della chimica organica che colse il primo importante successo scientifico, mettendo a punto la sintesi di sostanze iodoeterocicliche (Sui derivati dell’idrato di difenileniodonio. Nuova classe di sostanze eterocicliche contenenti lo iodio in catena chiusa, in Atti della R. Acc. dei Lincei. Rendiconti, cl. di scienze fisiche, mat. e naturali, s. 5, XVI [1907], 2, pp. 562-567). È da notare che la formazione di tali composti fu «riscoperta» nel 1937 da I. Masson ed E. Race; i due chimici inglesi ne trassero anche un brevetto statunitense, successivamente impugnato perché i dati essenziali erano stati pubblicati dal M. e da G. Benati nella Gazzetta chimica italiana del 1908. Al filone di fotochimica privilegiato da Ciamician appartengono i lavori condotti dal M. fra il 1910 e il 1912 a proposito dell’azione della luce sulle aldeidi aromatiche in presenza di iodio.
Il 16 ott. 1913 – in seguito a concorso – il M. fu nominato professore straordinario di chimica farmaceutica e tossicologica presso l’Università di Cagliari, per poi essere stabilizzato il 16 ott. 1916. Frattanto, il 3 maggio 1916 si era unito in matrimonio a Torino con Alessandra Savi.
Con decorrenza 1° dic. 1918 divenne titolare della cattedra di chimica farmaceutica e tossicologica nell’Università di Torino, tenuta in precedenza da I. Guareschi. Dal 1927 al 1939 tenne anche l’insegnamento retribuito di chimica bromatologica e, al momento della costituzione della facoltà di farmacia, nel 1932, ne divenne preside.
Oltre alle già citate ricerche di argomento chimico-fisico e sugli eterocicli, sviluppò una lunga e fertile serie di ricerche sulla stereochimica del bifenile e dei suoi derivati. Il M. aveva affrontato il tema della stereochimica e della separazione degli isomeri ottici negli anni trascorsi a Bologna e Cagliari, ma lo riprese con lena a Torino in seguito alla scoperta avvenuta nel 1922 della isomeria ottica di alcuni derivati del bifenile. Fra i suoi molti contributi sui bifenili si distinguono quattro gruppi principali di lavori. Il primo riguarda proprio la loro stereoisomeria ottica: a una prima nota del 1927 (Contributo alla conoscenza del difenile e dei suoi derivati. Interpretazione dei fenomeni di isomeria ottica, in Atti della R. Acc. nazionale dei Lincei. Rendiconti, cl. di scienze fisiche, mat. e naturali, s. 6, VI [1927], pp. 60-69) seguì un articolo dal titolo generale (Contributo alla conoscenza del difenile e dei suoi derivati, in Gazzetta chimica italiana, LVIII [1928], pp. 627-630), in cui si trattava la separazione di antipodi ottici che non contengono atomi di carbonio asimmetrici. Nello stesso anno estese le ricerche alla stereoisomeria dei derivati di monofenilnaftaleni e di binaftili. Un secondo gruppo di lavori utilizzò due nuove reazioni per ottenere numerosissimi derivati otticamente attivi di o-nitro-difenili (ibid., LIX [1929], pp. 858-866). Una terza serie di ricerche fu aperta nel 1936 dalla scoperta di un nuovo metodo di passaggio dalla serie bifenilica a quella fluorenica, mediante chiusura di un terzo anello sulle posizioni 2,2’ (ibid., LXVI [1936], pp. 843-850). A questa scoperta, pubblicata nel quindicesimo articolo sui bifenili, seguì una vera esplosione di contributi della scuola torinese sui fluoreni. Infine il M. lavorò sulla classificazione dei derivati bifenilici. La mole di conoscenze coinvolte nelle ricerche sui bifenili si può valutare dal fatto che egli poté annunciare che, dopo sette anni di lavoro, al 1° genn. 1937 aveva raccolto e ordinato le formule brute e di struttura, nonché la bibliografia pertinente, di 5000 composti bifenilici.
Il M. ebbe anche significativi rapporti con l’industria, in particolare con la bresciana Società elettrica ed elettrochimica del Caffaro, che, a partire da suoi brevetti, mise a punto processi di produzione del bifenile e di suoi cloro-derivati. Collaborò assiduamente a La Chimica e l’Industria, la rivista professionale dei chimici italiani, e scrisse importanti voci per la Nuova Enciclopedia di chimica diretta da I. Guareschi (Torino 1912-24).
Oltre ai lavori scientifici lasciò numerose opere di carattere didattico e professionale: Nozioni di analisi chimica organica, Torino 1912; Lezioni di chimica farmaceutica e tossicologica, I-II, ibid. 1919-21; Lezioni di chimica bromatologica, ibid. 1923; Nozioni di chimica tossicologica, ibid. 1924; Esercitazioni di laboratorio per la laurea in farmacia. Parte I, ibid. 1936.
I risultati scientifici gli procurarono notevoli riconoscimenti. Nel 1930, in occasione della XIX riunione della Società italiana per il progresso delle scienze, gli fu assegnato il premio di 5000 lire istituito dalla stessa Società e intitolato a Ciamician. Nel 1933 la Fondazione Volta dell’Accademia d’Italia gli assegnò una borsa-premio con il preciso mandato di recarsi presso i più importanti ricercatori europei impegnati in studi sui difenili e derivati, sia sotto l’aspetto chimico, sia sotto quello chimico-fisico. Così tra il 15 marzo e il 15 maggio 1934 il M. visitò i principali laboratori di chimica organica di Francia, Inghilterra, Belgio, Germania e Svizzera.
Insignito nel 1934 del titolo di commendatore della Corona d’Italia, nel 1938, sempre per le ricerche sul difenile, vinse il Premio Reale dei Lincei per la chimica. Fu membro del comitato nazionale per la chimica del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) e figura rilevante della comunità scientifica torinese, in qualità di socio residente dell’Accademia delle scienze e dell’Accademia di agricoltura, oltre che presidente dell’Ordine dei chimici della Provincia.
In seguito al pensionamento del titolare G. Ponzio, con decreto del 14 marzo 1941 il M. passò alla cattedra di chimica generale dell’università torinese, con decorrenza 29 ottobre. Il M. morì a Torino il 12 dic. 1941.
Fonti e Bibl.: Bologna, Arch. storico dell’Università, Liberi docenti, Fascicoli personali, b. 14, f. 142; Torino, Arch. storico dell’Università, Fascicoli personali, ad nomen; Roma, Arch. centrale dello Stato, Ministero della Pubblica Istruzione, Dir. generale Istruzione superiore, Divisione prima, Fascicoli personali dei professori ordinari, ad nomen. L’Arch. fotografico dell’Università di Bologna conserva un suo ritratto, un altro ritratto fu pubblicato in La Chimica e l’industria, XX (1938), p. 88, in occasione del premio conferitogli dall’Accademia nazionale dei Lincei. Notizie biografiche sono reperibili nei necrologi di A. Angeletti, L. M., in La Chimica e l’industria, XXIII (1941), p. 509 (con ritratto fotografico) e di G. Bruni, L. M., ibid., XXIV (1942), pp. 257 s. (anche in Atti dell’Acc. delle scienze di Torino, LXXVII [1942], p. 119). Un breve profilo biografico di L. Cerruti è in La facoltà di scienze matematiche fisiche naturali di Torino 1848-1998, a cura di C.S. Roero, II, I docenti, Torino 1999, sub voce.