REZZI, Luigi Maria
REZZI, Luigi Maria. – Nacque a Piacenza il 17 luglio 1785 da Giovanni Battista e da Margherita Veneziani.
A Piacenza compì studi letterari e filosofici nelle scuole della chiesa di S. Pietro, fondate e tenute dai gesuiti, anche dopo il 1767, data in cui la Compagnia di Gesù era stata soppressa nel Ducato di Parma. Il 4 agosto 1803 entrò nel noviziato della Compagnia a Colorno, nella casa che il duca Ferdinando I aveva istituito per accogliervi i giovani intenzionati a prendere i voti recandosi in Russia, dove la Compagnia era ancora attiva. Nel novembre del 1804, con altri, fu inviato a Napoli con compiti di insegnamento presso la casa dell’Ordine e incaricato del riordinamento della biblioteca annessa alla scuola. L’anno seguente venne incaricato di insegnare grammatica e retorica presso le scuole dei gesuiti di Palermo, dove rimase fino al 1810. Qui stabilì importanti legami, fino a divenirne di fatto il braccio destro, con Gaetano Angiolini, procuratore generale, rappresentante in Sicilia di Taddeo Brzozowski. Nel 1814 la Compagnia fu scossa da gravi conflitti interni che non si composero neppure dopo la sua ricostituzione a seguito dell’emanazione da parte di Pio VII della bolla Sollicitudo omnium ecclesiarum (31 luglio 1814): tali contrasti portarono alla destituzione di Angiolini dalla carica ricoperta in Sicilia, provvedimento che venne confermato dallo stesso papa. Rezzi, a quel punto, seguì Angiolini prima a Genova per sostenere presso il re di Sardegna la riammissione dei gesuiti nei suoi territori, poi a Roma, dove Angiolini venne nominato consultore della congregazione dei Sacri riti e Rezzi bibliotecario nella casa madre del Gesù e consultore della congregazione dell’Indice. Alla morte di Angiolini, avvenuta il 17 novembre 1816, Rezzi gli subentrò nella carica di consultore dei Sacri riti. Successivamente fu esaminatore prosinodale della diocesi di Sabina (1818) e docente di Sacre Scritture nel seminario gesuitico tra il settembre 1819 e il maggio 1820. Nel 1820 venne espulso dalla Compagnia perché privo dei requisiti necessari non avendo mai sostenuto l’esame finale di filosofia e teologia prescritto per l’ingresso nell’Ordine: da tale prova Rezzi aveva in precedenza chiesto di essere esonerato perché la considerava in aperta contraddizione con le cariche da lui ricoperte. Secondo Giuseppe Cugnoni, suo allievo e principale biografo, la responsabilità dell’espulsione fu di Luigi Fortis, acerrimo avversario di Angiolini nelle dispute degli anni precedenti, che nel settembre 1820 era stato eletto generale della Compagnia.
Ridotto allo stato di prete secolare, Rezzi fu chiamato a ricoprire numerosi incarichi: alla fine del 1820 venne nominato da Pio VII docente di eloquenza latina e di storia romana nell’Archiginnasio, succedendo a Giuseppe Marzella; all’inizio del 1821 fu nominato conservatore della biblioteca di Francesco Barberini; nel 1823 minutante nella cancelleria del camerlengo; nell’agosto del 1826 fu nominato, presso l’Ateneo romano, docente di lingua latina e italiana, ruolo che mantenne fino al 1851; nel 1833 ricevette l’incarico di agente generale della Curia episcopale di Piacenza presso la Curia apostolica; nel giugno 1838 il vescovo di Guastalla, Pietro Giovanni Zanardi, gli conferì la carica di agente generale della Curia presso la S. Sede, ufficio riconfermatogli nel marzo del 1855 dal successore di Zanardi, Pietro Rota.
Come docente venne particolarmente apprezzato per il rigoroso metodo didattico. Il suo corso di eloquenza si articolava in tre anni: il primo anno era dedicato allo studio etimologico della lingua, alla paleografia, alla grammatica latina e italiana; negli anni successivi le sue lezioni vertevano sull’approfondimento storico-critico di prosa e poesia, a partire dai classici greci, latini e italiani di entrambi i generi. Rezzi attribuiva anche molta importanza all’esercizio della scrittura, in prosa e in poesia, sia in latino sia in italiano.
Lo stesso metodo storico-filologico lo guidò nelle sue ricerche dantesche, basate soprattutto sui manoscritti della biblioteca Barberini (diciotto, di cui tredici del XIV secolo, uno del XV, due del XVI e due del XVII) contenenti commenti alla Commedia: passò a un vaglio particolarmente attento i punti più controversi, indagando soprattutto le lezioni dei primi chiosatori – come Iacopo Della Lana e altri – in quanto linguisticamente più vicini a Dante. A Rezzi si deve il ritrovamento e l’attribuzione a Dante di tre sonetti: Sonar bracchetti, e cacciatori aizzare (Rime, LXI), Non mi poriano già mai fare ammenda (Rime, LI), Come più vi fere Amor co’ suoi vincastri (Rime, LXII).
Nel 1833 venne compiuto un furto di manoscritti e libri nella biblioteca Barberini e Rezzi, che ne fu considerato responsabile, venne destituito dalla funzione nell’ottobre del 1835. L’anno dopo fu chiamato da Tommaso Corsini a curare la sua biblioteca. A Rezzi si devono il rinnovamento e l’ingrandimento della Biblioteca, con l’allestimento di due nuove sale da dedicare alla crescita delle raccolte e all’uso pubblico. Nel 1846 donò alla Biblioteca Corsiniana circa duemila volumi provenienti dalla propria collezione privata. Nel 1848 si schierò a favore delle riforme nello Stato pontificio. L’Università romana ricevette il 4 giugno la visita di Vincenzo Gioberti e Rezzi pronunciò il discorso di benvenuto (Descrizione del ricevimento fatto all’esimio filosofo Vincenzo Gioberti nell’Università romana il 4 giugno 1848 ... col discorso del professore di eloquenza Luigi Maria Rezzi, Roma 1848). Nominato il 18 giugno oratore del Popolo romano, fece parte di una delegazione inviata dal papa a Gaeta per chiedere il suo ritorno a Roma.
Non partecipò alla Repubblica Romana e, ritiratosi nell’aprile del 1849 a Firenze, scrisse una lettera di sottomissione al papa ottenendone un rescritto di assoluzione. Ripubblicò subito dopo lo scritto di Vincenzo Bolgeni Dei limiti delle due potestà ecclesiastica e secolare... (Firenze 1849), libro messo all’Indice con la dicitura donec corrigatur nel dicembre 1850. Nel febbraio del 1850 era stato sospeso dall’insegnamento alla Sapienza e ammesso a far valere i suoi diritti alla pensione. Nel 1851, a causa delle sue simpatie riformatrici, fu destituito dall’insegnamento universitario. Da quel momento si dedicò completamente al suo ufficio di bibliotecario della Corsiniana. Colto da malore nella biblioteca, morì pochi giorni dopo, il 23 gennaio 1857.
Opere. I manoscritti di Rezzi sono conservati nella Sezione Corsiniana della Biblioteca dell’Accademia dei Lincei, dove nel 1883 confluì la biblioteca di Tommaso Corsini: tra questi, di notevole ampiezza, l’epistolario relativo agli anni 1803-1856 suddiviso in 43 volumi. Elogio storico letterario del P. Gaetano Angiolini della Compagnia di Gesù, Roma 1817; Lettera a Giovanni Rosini [...] sopra i manoscritti barberiniani commenti alla Divina Commedia di Dante Alighieri, Roma 1826; Le tre orazioni di Marco Tullio Cicerone dette dinanzi a Cesare per M. Marcello, Q. Ligario e il re Dejotaro volgarizzate da Brunetto Latini..., Milano 1832; Sulla vita e sulle opere di Guido Bonatti, Roma 1851; Sulla invenzione del microscopio, Roma 1852; Elogia Francesci Xaverii De Andrea et eius filü Ioannis, Roma 1856. Rezzi ha curato l’edizione di scritti di Plutarco, Orazio, Fénelon, Giovanni Della Casa, Benedetto Varchi, Gabriello Chiabrera, Ludovico Ariosto e l’epistolario di Benvenuto Cellini, Lorenzo Cellini e Giambattista Vico. Nel 1883 Giuseppe Cugnoni pubblicò Rime di Dante Alighieri [...] tratte da manoscritti ed annotate da L.M. R., Imola.
Fonti e Bibl.: E. Novelli, In morte di L.M. R., Velletri 1857; G. Spezi, Alcune ricordanze del professore don L.M. R., scritte dal suo discepolo Giuseppe Spezi, Roma 1857; Id., L.M. R., ovvero Dell’antica e moderna eloquenza, Roma 1857; A. Fortuna, L.M. R., Roma 1878; G. Cugnoni, Vita di L.M. R. scritta dal suo discepolo, Imola 1879; R. De Cesare, Roma e lo Stato del papa: dal ritorno di Pio IX al XX settembre 1850-1870, Roma 1907, ad ind.; D. Gnoli, I poeti della Scuola romana, Bari 1913, pp. 1-46; F. Picco, L.M. R. maestro della «scuola romana», Piacenza 1917; O. Pinto, Storia della Biblioteca Corsiniana e della Biblioteca dell’Accademia dei Lincei, Firenze 1956; R. Colapietra, Dalle carte di L.M. R., in Rassegna di politica e di storia, 1963, n. 109, pp. 13-17; P. Boutry, Officiers subalternes de la Curie et consulteurs des congrégations romaines en fonctions sous la Restauration, in Id., Souverain et pontife: recherches prosopographiques sur la Curie romaine à l’âge de la Restauration (1814-1846), Rome 2002, p. 740; D. Pili, Luigi Rezzi e la catalogazione delle stampe della Biblioteca Corsiniana, tesi di laurea, Roma, Università degli studi La Sapienza, a.a. 2006-07.