GATTI, Luigi Maria Baldassarre
Nacque a Lazise, sulla sponda veronese del lago di Garda, l'11 giugno 1740. Non si hanno notizie sulla sua educazione musicale mentre, da un documento conservato nell'Archivio di Stato di Mantova (Reale Archivio Gonzaga, Magistrato camerale antico, rubrica Culto chiese, b. 247, atti relativi alla cappella di S. Barbara), risulta che il G., ecclesiastico, concorse nel 1768 al posto di tenore nella cappella di S. Barbara di Mantova, presentando il 27 giugno una supplica appoggiata dal maestro di cappella G.B. Pattoni, che stimava l'abate non solo quale cantante dalla notevole estensione vocale, ma anche quale suonatore di organo e compositore. Il G. ottenne il posto di secondo tenore con una remunerazione annua di 480 lire. Al successo del compositore dovette senz'altro giovare il generale consenso con cui era stata accolta sei mesi prima la sua opera Alessandro nelle Indie, rappresentata a Mantova il 24 gennaio (cfr. Gazzetta di Mantova del 29 genn. 1768 e del 3 febbr. 1775).
Il 16 luglio del 1769 il G. divenne vice maestro di cappella dell'Accademia reale di Mantova, da poco costituita sotto gli auspici della corte viennese, con uno stipendio di 6 zecchini da 45 lire; la sera del 3 dicembre dello stesso anno venne inaugurato il nuovo teatro Scientifico dell'Accademia con un programma che prevedeva due sinfonie e la cantata del G. Virgilio e Manto.
Il 16 genn. 1770 il giovane W.A. Mozart si esibì con entusiasmante successo al teatro Scientifico; il G. ne rimase profondamente colpito, tanto che si affrettò a fare per sé una copia di una messa, probabilmente la Pater Dominicus K. 66, che Mozart aveva composto pochi mesi prima. Fra l'abate e i Mozart ci furono numerose occasioni di contatto: nel 1770 il G. ospitò padre e figlio durante la loro permanenza a Mantova, nel 1783 si trovò a competere con L. Mozart nella gara per la successione al posto di maestro di cappella alla corte di Salisburgo. Inoltre, fu di grande aiuto a Wolfgang quando questi, dopo aver composto il Die Entführung aus dem Serail, cercava con ansia un libretto italiano; in una lettera del 22 genn. 1783, così Mozart scriveva al padre: "La prego di sollecitare per i libretti Gatti, questo compositore d'opere sempre disponibile" (Mozart, Lettere, p. 239). Il nome dell'abate G., del resto, ricorre molto spesso nell'epistolario mozartiano.
In occasione del passaggio per Mantova dell'arciduca Ferdinando Carlo d'Asburgo-Lorena e della consorte, la principessa Maria Beatrice d'Este, l'Accademia reale organizzò, la sera dell'11 ott. 1771, una festa al teatro Scientifico, dove fu eseguita con successo Il certame del G. "… una breve, ma bellissima Cantata" (Gazzetta di Milano, 30 giugno 1775).
Nel 1773 concorse, senza successo, al posto di maestro di cappella di S. Barbara; il posto venne invece affidato a M. Milani.
Il 1775 fu un anno particolarmente fecondo per il G.: il 29 gennaio venne rappresentato a Mantova il dramma per musica Armida, che riscosse grandi consensi; il 2 aprile nel teatro Scientifico fu rappresentato l'oratorio La madre dei Maccabei (ripreso il 27 febbr. 1793 con nuovi brani musicali; cfr. Gazzetta di Mantova del 7 aprile 1775); infine, l'11 giugno, in occasione dell'inaugurazione della nuova sede dell'Accademia reale, fu rappresentata una Cantata del G. su testo dell'abate G.B. Buganza.
Invitato a Salisburgo nel 1778, ottenne l'incarico di vicemaestro presso la cappella di corte. L'8 marzo venne eseguita sempre nel teatro Scientifico di Mantova una Cantata a 2 voci, in omaggio a monsignor Antonio Teodoro conte di Colloredo, fratello del prefetto dell'Accademia reale, in occasione della sua nomina ad arcivescovo di Olomouc (Olmütz).
Il 14 febbr. 1783 il G. ottenne la direzione della cappella del duomo di Salisburgo, succedendo a D. Fischietti e divenendo, tra l'altro, il diretto superiore di L. Mozart. Fu l'ultimo maestro di cappella di Salisburgo.
Tale carica gli fu affidata grazie al favorevole intervento del conte di Colloredo che, nel frattempo, era diventato vescovo del duomo di Salisburgo, la cui fama è legata ai burrascosi rapporti intrattenuti con i Mozart.
Intanto, nel 1780, erano stati rappresentati a Brescia il dramma sacro Il martirio dei ss. Nazario e Celso e a Mantova Il ratto delle Sabine, ballo che accompagnava l'opera Cajo Mario di D. Cimarosa; mentre, l'anno successivo, l'Antigono, alla Scala di Milano (con musiche anche di P. Anfossi) e l'Olimpiade il 13 maggio a Mantova.
Dal 1796 divenne anche maestro di canto dei fanciulli della cappella di corte di Salisburgo, con una remunerazione annua di 160 ducati (800 fiorini), compenso elevato a 852 fiorini nel 1806. Ebbe, fra gli altri, come allievo J.J. Fuetsch, e riordinò i tesori dell'Archivio musicale del duomo compilando nel 1791 un Thematischer Katalog des Salzburger Dommusik-Archiv in tre volumi. Compose inoltre molta musica sacra per la cattedrale, tra cui una messa ispirata a Die Schöpfung di F.J. Haydn (la partitura autografa si trova a Ostiglia, Bibl. mus. Greggiati); dell'oratorio realizzò anche una riduzione per tastiera. Le composizioni musicali del G. rappresentano il passaggio dallo stile rococò a quello preromantico, con un sostanziale debito, tuttavia, nei confronti del rigorismo formale del classicismo.
Il G. morì a Salisburgo il 1° marzo 1817.
Tra le composizioni del G. si ricordano le opere teatrali: Alessandro nelle Indie (libretto di P. Metastasio, Mantova, teatro Ducale, 24 gennaio 1768; partitura autografa: Lisbona, Palácio Nacional de Ajuda); Armida (G. de Gamerra, Mantova, teatro Ducale, 29 genn. 1775); Nitteti (P. Metastasio, ibid., 1° maggio 1779; copie manoscritte a Londra, British Library e a Genova, Cons. N. Paganini); Antigono (P. Metastasio, Milano, teatro alla Scala, 3 febbr. 1781; partitura autografa a Ostiglia, Bibl. mus. Greggiati); Olimpiade (Id., Mantova, teatro Ducale, 13 maggio 1781; partitura autogr. a Ostiglia, Bibl. mus. Greggiati); Demofoonte (Id., ibid., 12 maggio 1787); pezzi staccati: aria per soprano Dunque per un infido la libertà perdei (conservata a Mantova, Accademia Virgiliana di scienze, lettere ed arti); tre arie e due rondeaux per soprano con accompagnamento di strumenti (Dresda, Sächsische Landesbibliothek); partitura e riduzione per pianoforte di un duetto e due arie (Vienna, Bibliothek der Gesellschaft der Musikfreunde); un'aria nel Journal d'ariettes italiennes, pubblicata da M. Bailleux, Parigi 1779-82; raccolte di arie si trovano a Salisburgo (Museum Carolino Augusteum); a Dresda (Sächsische Landesbibliothek); a Genova (Cons. N. Paganini). Oratori: La madre dei Maccabei (Mantova, teatro Scientifico, 2 apr. 1775; partitura autogr. a Ostiglia, Bibl. mus. Greggiati); Il martirio dei ss. Nazario e Celso (Brescia 1780; partitura a Padova, Biblioteca Antoniana); Il voto di Jefte, in collab. con V. Benatti (Mantova 1794; autogr. a Ostiglia, Bibl. mus. Greggiati); Abels Tod (P. Metastasio, Salisburgo, 23 luglio 1806; autogr. a Ostiglia, Bibl. mus. Greggiati); Il trionfo di Gedeone (partitura a Firenze, Cons. L. Cherubini). Balli: Germanico in Germania, rappresentato con l'opera Olimpiade di A. Rossetti (I. Gambuzzi, Milano, 27 dic. 1777); Il ratto delle Sabine (S. Gallet, Mantova, teatro Nuovo, aprile 1780); La grotta di Merlino (Salisburgo 1808). Cantate: Virgilio e Manto (Mantova, teatro Scientifico, 3 dic. 1769); Il certame (ibid., 11 ott. 1771); Cantata (G.B. Buganza, ibid., 11 giugno 1775); Cantata a 2 voci (ibid., 8 marzo 1778); L'isola disabitata (P. Metastasio, Salisburgo, 19 genn. 1783); Cantata, per l'anniversario dell'arrivo a Salisburgo dell'arciduca Ferdinando (Salisburgo 1804; partitura a Salisburgo, Museum Carolino Augusteum); Cantata, per le nozze dell'imperatore Francesco I con Maria Ludovica d'Este (1808; autogr., Ostiglia, Bibl. mus. Greggiati); Cantata per il giorno dell'Epifania (autogr. a Firenze, Cons. L. Cherubini); Cantata per soprano e orchestra, con recitativo e aria Ah se a me fosse concesso (Mantova, Accademia Virgiliana di scienze, lettere ed arti); Christus Verurtheilet, a 4 voci e Il sacrificio d'amore (autogr. a Ostiglia, Bibl. mus. Greggiati). Musica sacra: nell'Archivio della Cappella del duomo di Salisburgo si trovano 20 messe, un Requiem, 18 salmi-vespri, 48 offertori, 2 Regina coeli, 2 Miserere, 2 Te Deum; nel Cons. L. Cherubini di Firenze si trovano 18 messe, 9 litanie, numerosi salmi-vespri, 4 Magnificat, 15 offertori, Regina coeli, Miserere, 3 Te Deum; a Einsiedeln, Benediktinerkloster, si conservano numerose messe, Requiem, offertori, Miserere; nella Bibl. mus. Greggiati di Ostiglia si trovano 4 messe, 2 Requiem, offertori, Miserere, Allelluia; a Vienna, Bibliothek der Gesellschaft der Musikfreunde, si trovano litanie a 4 voci con orchestra, un offertorio per coro, solo e orchestra; nell'Istituto mus. L. Boccherini di Lucca e nella Bibl. Antoniana di Padova si trovano 2 messe; nella Bibl. del Civico Museo bibliogr. mus. di Bologna si trova un'Ave Maria per 4 voci e orchestra (stampata verso il 1840 da G. Lorenzi e figlio), oltre a un Gloria in excelsis a 4 voci con strumenti, Laudate pueri a 4 voci con strumenti, Quando Jesus est in corde canto solo con ripieno e accompagnamento strumentale, 2 offertori: Terra tremuit e O Rex gloriae; altre partiture si trovano a Salisburgo, Museum Carolino Augusteum; Vienna, Bibliothek der Gesellschaft der Musikfreunde e Österreichische Nationalbibliothek; Londra, British Library; Bologna, Bibl. del Civico Museo bibliogr. musicale. Musica strumentale: 2 sinfonie (Dresda, Staatstheater), Ouverture (Milano, Cons. G. Verdi); Concertone per violino, viola, violoncello, basso continuo, 2 corni e orchestra (Mantova, Accademia Virgiliana di scienze, lettere ed arti); a Ostiglia, Bibl. mus. Greggiati, si conservano inoltre i seguenti autografi: Serenata (Salisburgo 1792); Septuor concertant per oboe e archi; quartetto per oboe e archi; trio per clarinetto, viola e violoncello; divertimenti per due flauti e basso continuo; per violino, violoncello e basso continuo; per violino, corno inglese e clavicembalo; adagio per organo col solo registro della vox humana e violoncello; sonate per violino e viola; per arpa e violoncello. Si conservano a Salisburgo, Museum Carolino Augusteum, gli autografi di un quartetto per oboe, violino, viola e basso continuo (1806); 6 sonate per violino e viola.
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