LUCCHINI, Luigi
Giurista, nato a Piove di Sacco il 10 giugno 1847, morto a Limone sul Garda il 28 settembre 1929. Si addottorò in legge a Padova, dove poi insegnò come incaricato la filosofia del diritto e il diritto e la procedura penale. Titolare della cattedra di diritto criminale alla Scuola superiore di commercio di Venezia, passò poi all'università di Siena e da questa all'università di Bologna. Deputato al parlamento per Verona dal 1892 al 1907, passò nel 1893, come consigliere, alla Corte di cassazione di Roma, della quale in seguito divenne presidente di sezione; con le funzioni di procuratore generale passò a quella di Firenze fino al suo collocamento a riposo. Nel 1908 entrò nel Senato. Lavorò alla preparazione del codice penale del 1889; la legge sulla condanna condizionale e quella sulla riabilitazione, che seguirono poi, e la sistemazione del casellario giudiziale sono a lui dovute.
Le sue opere principali sono: I semplicisti: antropologi, psicologi, sociologi del diritto penale (1ª ed., Torino 1886; 2ª ed. francese, Parigi 1892, col titolo Le droit pénal et les nouvelles théories); Elementi di procedura penale (4ª ed., Firenze 1920), con riferimento dapprima al codice del 1865, poi a quello del 1913. Il primo libro è la maggiore opera polemica apparsa in Italia e all'estero sulla scuola penale positiva. Nella Rivista penale, da lui fondata nel 1874 e diretta con assidua cura fino alla morte per il periodo di cinquantacinque anni, il L. si rivela l'ultimo assertore totalitario delle dottrine classiche.
Bibl.: G. B. De Mauro, U. Conti, A. Stoppato, E. Massari, L. L., in Rivista penale, CX (1924), p. 297 segg.; U. Conti, L'indirizzo giuridico attraverso cinquant'anni di "Rivista penale", in Per il cinquantenario della "Rivista penale" fondata e diretta da L. L., Città di Castello 1925, p. 541 segg.