LUCATELLI, Luigi
Scrittore e giornalista, figlio di Annibale, nato il 21 gennaio 1877 a Roma, dove morì il 3 agosto 1915. Popolarissimo è un suo tipo, quello del "cittadino che protesta", Oronzo E. Marginati, umile travet abituato a esser calpestato, che interviene a discutere gli argomenti del giorno con solido ma limitato buon senso, in una sua lingua che ricalca umoristicamente il dialetto romanesco (Come ti erudisco il pupo, Roma 1920).
Altri scritti, meno largamente noti ma che contengono pagine di prim'ordine, mettono a nudo con implacabile efficacia, seppure non senza monotonia, le ipocrisie del mondo borghese, gretto, perfido e irreprensibile, e pongono, insieme con i contemporanei scritti di L. Pirandello, il problema della duplicità della vita, della maschera che ci si pone sul volto, e si finisce con credere il proprio volto: "In fondo all'anima di ogni uomo è una piccola oleografia in cui egli si contempla nel gesto dell'eroe prediletto". È un motivo parallelo ai motivi crepuscolari, e che dominerà nella letteratura italiana dei primi anni dopo la guerra mondiale. Cfr. del L.: Così parlarono due imbecilli, Milano 1910; La parte del baritono, Milano 1912; Il cittadino Coso Cosi, Roma 1919; Athos, rom., ivi 1919; Al di là, rom., ivi 1920. Inoltre: Nel cuore dell'Africa, Roma 1911; Il volto della guerra, ivi 1913; Francia sanguinante, Firenze 1915, ecc.
Bibl.: A. Beltrani, L. L., Spoleto 1919.