Patriota ed erudito (Brescia 1786 - ivi 1867), fratello di Giuseppe, di Teodoro e di Angelo, studiò medicina ma preferì dedicarsi alla storia. Pubblicò la traduzione della storia della filosofia greca di Diogene Laerzio (1845) e un saggio sulla melometria nei canti biblici (1847). Di convinzioni liberali, arrestato nel 1821, nel 1848 fu capo del governo provvisorio di Brescia. Esule in Piemonte al ritorno degli Austriaci, gli fu concesso di tornare a Brescia (1849) dove si dette allo studio della topografia bresciana nel sec. 15º. Senatore dal 1860.