PODRECCA, Luigi Guido
PODRECCA, Luigi Guido. – Nacque a Vimercate (Milano) il 4 dicembre 1865 da Carlo e Amalia Antonia Galli.
Il padre, avvocato, garibaldino e scrittore, aveva sposato Amalia Antonia, figlia dello scultore Antonio Galli, a Milano nel 1864, ma era originario di Cividale del Friuli, dove tornò a stabilirsi con la famiglia nel 1866.
Podrecca condusse i suoi studi liceali a Padova, dove conobbe Alberto Mario e fece le sue prime esperienze giornalistiche collaborando al periodico democratico Il Bacchiglione. Nel dicembre 1882 la partecipazione a una manifestazione di protesta per l’uccisione di Guglielmo Oberdan gli costò il primo di una lunga serie di arresti. Nel 1885 s’iscrisse alla facoltà di lettere dell’Università di Bologna, ma seguì soltanto pochi corsi, preferendo impegnarsi nel giornalismo e nelle organizzazioni studentesche della sinistra democratica e socialista. Nel marzo 1888 fondò insieme a un altro studente, il disegnatore e caricaturista Gabriele Galantara, il settimanale umoristico Bononia ridet, che diresse fino al gennaio 1894.
Nato come espressione dei gruppi goliardici in occasione delle feste per l’ottavo centenario dell’Ateneo bolognese, si caratterizzò ben presto come un foglio di mordace satira politica d’intonazione socialista; prese come bersaglio il governo Crispi e la Chiesa di Leone XIII. Sulle sue pagine Podrecca si firmò per lo più con lo pseudonimo di Goliardo, che usò poi anche negli altri giornali a cui collaborò.
Nel 1892, insieme a Galantara, si trasferì a Roma per entrare a far parte della redazione di un nuovo quotidiano, Il Torneo, che iniziò le pubblicazioni il 1° maggio. I due preferirono però accettare la proposta dell’editore socialista Luigi Mongini e fondarono un settimanale di satira politica, L’Asino, il cui primo numero apparve il 27 novembre 1892.
Diretto da Podrecca, il periodico dette voce alle istanze del movimento socialista e pubblicò anche articoli di informazione e di divulgazione ideologica. Esso conobbe un immediato successo e già all’inizio del 1893, quando cominciò a essere stampato a colori, diffondeva circa 22.000 copie, che salirono a 60.000 nel 1904 e a 100.000 nel 1907. Nel gennaio 1895 i due fondatori decisero di trasformarlo in quotidiano, ma l’esperimento dette esito negativo e dall’agosto dello stesso anno tornò ad avere periodicità settimanale. Peraltro, nel 1896 iniziarono le pubblicazioni dell’Avanti!, quotidiano ufficiale del Partito socialista italiano (PSI), di cui Podrecca fu redattore.
In quegli anni il direttore dell’Asino divenne una delle figure di punta del primo socialismo, soprattutto per la sua frizzante abilità oratoria che ne fece un conferenziere fra i più richiesti e un propagandista assai apprezzato specialmente nelle campagne laziali, dove presentò la sua candidatura alle elezioni politiche in alcuni collegi rurali. Più volte arrestato e condannato sia come organizzatore socialista sia per il reato di diffamazione a mezzo di stampa (nel 1897 aveva accumulato oltre dieci denunce), nel settembre 1898, dopo aver riportato l’ennesima condanna, approfittò della libertà provvisoria per fuggire in Svizzera, a Lugano, dove visse per più di due anni gestendo un’osteria e continuando l’attività giornalistica.
Rientrato in Italia nel gennaio 1901, riprese la sua militanza attiva nel PSI, che lo presentò candidato nel 1901 nel collegio di Civitavecchia e nel 1904 in quello di Albano Laziale dove, pur sconfitto, ottenne 1860 voti. Nel dibattito politico che si sviluppò all’interno del PSI fra riformisti e rivoluzionari, Podrecca già in occasione del congresso di Imola del 1902, dove rappresentò la sezione di Frascati, si schierò a favore dei primi e in seguito fece parte della corrente di destra guidata da Leonida Bissolati e Ivanoe Bonomi. In quel periodo individuò nella Chiesa cattolica, vista come luogo di coagulo delle forze conservatrici e reazionarie, il principale avversario del socialismo. Fece così della battaglia anticlericale il tema preminente della vena satirica dell’Asino, sferrando un’offensiva violenta contro i preti e le gerarchie ecclesiastiche e promuovendo iniziative clamorose come la riproduzione – il 24 dicembre 1906 a Roma, insieme all’ingegnere Arnaldo Giaccio – del miracolo di s. Gennaro con sangue animale. Conseguentemente, sostenne la necessità per i socialisti di allearsi con repubblicani e radicali, che avevano nella laicità uno dei loro elementi distintivi, e guardò con simpatia anche alla massoneria, della quale si definì ‘affinista’ senza mai aderirvi ufficialmente. Non a caso, nel 1907, eletto consigliere comunale di Roma con 14.469 voti, appoggiò in maniera convinta la giunta bloccarda guidata dall’ex gran maestro del Grande Oriente d’Italia Ernesto Nathan. Due anni dopo, nel 1909, fu eletto deputato nel collegio di Budrio, nel Ferrarese, con 3541 voti.
Nel 1911, mentre il PSI prese posizione ufficiale contro la guerra di Libia, Podrecca fu tra i più apertamente favorevoli, giustificandola come ‘missione civilizzatrice’. Partito alla volta di Tripoli nel dicembre 1911, pubblicò una serie di corrispondenze che raccolse poi nel volume Libia. Impressioni e polemiche (Roma 1912). Al congresso di Reggio Emilia del luglio 1912, Benito Mussolini denunciò questi suoi «atteggiamenti guerrafondai» (Ciuffoletti, 1992, p. 407) e ne ottenne l’espulsione dal PSI insieme agli altri riformisti di destra (Bissolati, Bonomi e Angiolo Cabrini). Podrecca aderì quindi al Partito socialista riformista italiano (PSRI), dal quale fu ricandidato nel 1913 nel collegio di Budrio. Ammesso al ballottaggio, rinunciò però alla lotta favorendo l’affermazione del socialista Giuseppe Emanuele Modigliani.
Quelle scelte provocarono un raffreddamento dei suoi rapporti con Galantara, che fu contrario all’impresa libica e sulle pagine dell’Asino difese la tradizione anticolonialista e antimilitarista del PSI. Allo scoppio della prima guerra mondiale si ebbe un momentaneo riavvicinamento fra i due, che si ritrovarono entrambi, in nome della simpatia per la Francia e dell’avversione per gli imperi centrali, sulla linea dell’interventismo democratico bissolatiano. Nel dicembre 1914 essi subirono anche un processo, su denuncia dell’ambasciata tedesca a Roma, per offese all’imperatore di Germania. Di lì a poco però Podrecca ruppe ogni legame con il suo passato socialista, avvicinandosi a Mussolini e divenendo corrispondente del Popolo d’Italia. Interventista sempre più acceso, fu tra i protagonisti delle ‘radiose giornate’ del maggio 1915, al fianco di Gabriele D’Annunzio a Roma e a Milano. Durante la guerra si spostò su posizioni nazionalistiche ancora più estreme che lo portarono a interrompere la collaborazione con L’Asino e, dopo la fine del conflitto, a essere fra i primi aderenti al fascismo. Sul finire del 1919 si trasferì a Milano come redattore del Popolo d’Italia e in occasione delle elezioni politiche del novembre di quell’anno fu tra i candidati della lista presentata dai fascisti nella città lombarda, che era capeggiata da Mussolini e nella quale figuravano, tra gli altri, Filippo Tommaso Marinetti e Arturo Toscanini.
Marinetti fu anche tra i collaboratori della rivista mensile Il primato artistico italiano, che, fondata e diretta da Podrecca, si pubblicò a Milano dall’ottobre 1919 al settembre 1922. Si trattava di un periodico culturale, al quale contribuirono con scritti, illustrazioni o disegni molti dei maggiori artisti e letterati del tempo. Negli intenti del suo promotore doveva rappresentare una vetrina della grande tradizione italiana in campo artistico, passata e presente, e quindi uno strumento di propaganda nazionale.
Nel movimento fascista delle origini fu questo il ruolo che Podrecca si ritagliò, quello appunto di propagandista e di conferenziere che gli era stato familiare anche durante la militanza socialista. Fu in tale veste che nell’ottobre 1921 partì per gli Stati Uniti a capo di una missione incaricata di raccogliere fondi per i tubercolotici di guerra.
Morì a New York il 29 aprile 1923.
Sposato con Irma Inalli, intrecciò una relazione con Giuditta Masini, con la quale ebbe un figlio, Giordano Bruno Alfredo, nato a Bologna il 5 gennaio 1891.
Opere. Un elenco di trenta testi di Podrecca si trova in M. Degl’Innocenti, Guido Podrecca, in Il movimento operaio italiano. Dizionario biografico, 1853-1943, a cura di F. Andreucci - T. Detti, IV, Roma 1977, pp. 189-193. Si segnalano inoltre: Il 10 novembre. Guida elettorale, Bologna 1889; Il matto furioso. Pupazzi dell’Asino, Roma 1894; Il divorzio. Epistole allegre di Goliardo a S. Alfonso de’ Liguori, Roma 1902; Romanzo minimo, Roma 1905; Giolitti, Roma 1906; Politica e religione, Parma 1906; Il catechismo svelato, Roma 1908; Il Risorgimento italiano. Ricordi di cingallegra, Roma 1911; Roba del governo!, Milano 1916; Il santo manganello, Milano 1921.
Fonti e Bibl.: Comune di Bologna, Segreteria generale, U.I. Servizi demografici, Ufficio certificazione storica e corrispondenza; Vimercate, Parrocchia di S. Stefano, Registro dei nati, 1865. Inoltre: R. De Felice, Mussolini il rivoluzionario, 1883-1920, Torino 1965, pp. 103, 126 s., 391, 475, 491, 570, 590; G.D. Neri, Gabriele Galantara. Il morso dell’Asino, Milano 1965; E. Decleva, Anticlericalismo e lotta politica nell’Italia giolittiana. I. L’“esempio della Francia” e i partiti popolari (1901-1904), in Nuova rivista storica, LII (1968), 3-4, “pp. 291-354; G. Mammarella, Riformisti e rivoluzionari nel Psi (1900-1912), Padova 1968, ad ind.; E. Decleva, Anticlericalismo e lotta politica nell’Italia giolittiana, II, L’Estrema Sinistra e la formazione dei blocchi popolari (1905-1909), ibid., LIII (1969), 5-6, pp. 541-617; M. Sylvers, L’anticlericalismo nel socialismo italiano (dalle origini al 1914), in Movimento operaio e socialista, XVI (1970), 2-3, pp. 175-189; L’Asino di Podrecca e Galantara, presentazione di G. Candeloro, Milano 1970; M. Degl’Innocenti, Il socialismo italiano e la guerra di Libia, Roma 1976, pp. 40, 47 s., 169, 176 s., 203 s., 246, 315; A. Chiesa, La satira politica in Italia, Roma-Bari 1990, pp. 9 s., 12, 15 s., 19, 21 s., 24, 134; Z. Ciuffoletti, Storia del PSI, I, Le origini e l’età giolittiana, Roma-Bari 1992, pp. 315, 407; M. Ridolfi, Il Psi e la nascita del partito di massa, 1892-1922, Roma-Bari 1992, pp. 51, 209, 211, 258, 271; A. Staderini, Combattenti senza divisa. Roma nella Grande guerra, Bologna 1995, pp. 47, 53, 72 s.; Gaudeamus igitur. Studenti e goliardia 1888-1923, Bologna 1995, pp. 31, 39 s.; Asini, muli, corvi e maiali. La satira in Italia tra Stato e religioni dal 1848 ai giorni nostri, a cura di E. Balzaretti, Milano 2010, ad ind.; L. Arbizzani, La stampa periodica socialista e democratica nella provincia di Bologna, 1860-1926, a cura di M.C. Sbiroli, Bologna 2014, pp. 115-117, 162 s., 165 s.; M. Novarino, Compagni e liberi muratori. Socialismo e massoneria dalla nascita del Psi alla Grande guerra, Soveria Mannelli 2015, ad ind.; Camera dei Deputati, Portale storico, http://storia. camera.it/deputato/guido-podrecca-18651205#nav (20 settembre 2015).