GIANNELLI, Luigi
Nato a Castel del Piano, a ridosso del monte Amiata, il 25 luglio 1866 da Severino e da Settimia Santucci, studiò medicina e chirurgia presso l'Istituto di studi superiori di Firenze, allievo, tra gli altri, del fisiologo L. Luciani e del patologo G. Banti. Conseguita la laurea, si trasferì all'Università di Siena ove, nel 1892, fu nominato assistente (o, come allora si diceva, "prosettore") nell'istituto di anatomia umana diretto da S. Bianchi. Vincitore nello stesso anno e per i sei successivi della borsa di studio Biringucci, nel 1898 conseguì la libera docenza in anatomia umana normale e fu nominato aiuto ("settore") presso la cattedra di Siena. Sempre in quell'anno si recò a Roma, ospite per sei mesi dell'istituto di anatomia umana normale dell'università diretto da F. Todaro.
Agli inizi del secolo aveva inizio la carriera accademica: vinto il concorso per la cattedra di anatomia umana normale dell'Università di Pavia nel 1900, l'anno successivo il G. divenne titolare della cattedra di questa disciplina nella facoltà di medicina e chirurgia dell'Università di Ferrara. In questo ateneo, ove insegnò fino all'anno accademico 1925-26, fu anche incaricato dell'insegnamento della zoologia nella scuola di farmacia nell'anno accademico 1902-03 e ricoprì la carica di rettore dal 1920 al 1922. Nel 1926 fu chiamato a succedere a G. Favaro nella direzione della cattedra di anatomia umana normale presso la facoltà di medicina e chirurgia dell'Università di Bari: in questa sede completò l'opera di organizzazione e strutturazione dell'istituto di anatomia iniziata dal suo predecessore e attese alle sue funzioni fino al 1936, quando lasciò l'insegnamento per raggiunti limiti di età.
Apprezzato didatta, il G. fu autore di interessanti ricerche di morfologia e morfogenesi estese a vari organi e apparati, spesso collegate con metodo originale a indagini anatomiche ed embriologiche comparate nell'intento di delineare lo sviluppo graduale nelle specie viventi di determinate strutture, o mirate a evidenziare variazioni qualitative e quantitative indotte da determinate condizioni sperimentali, non di rado orientate a individuare tramite l'interpretazione dei caratteri morfologici il significato funzionale delle strutture studiate.
Dette inizio alla sua attività di ricercatore con lavori di ampio respiro sul sistema nervoso centrale: un importante contributo di anatomia topografica concernente un nuovo metodo di proiezione sulla superficie del cranio della zona motrice della corteccia cerebrale, di immediata utilità pratica in clinica chirurgica (Nuovo processo di topografia della scissura di Rolando con un cenno storico edesame critico dei processi noti di topografia cranio-cerebrale, in Atti della R.Accademia dei Fisiocritici in Siena, s. 4, VI [1894], pp. 259-290, 371-408), e un ponderoso studio di morfologia e di anatomia topografica cerebrale in una particolare varietà di crani asimmetrici (La forma del cervello nei plagiocefali. Sviluppo relativo dei suoi vari lobi e particolare aspetto dei suoi solchi e delle suecirconvoluzioni, ibid., pp. 579-629; Topografia cranio-rolandica nei plagiocefali, ibid., Suppl. al fasc. X, pp. 245-259). In questo settore dell'anatomia recò altri importanti contributi, tra i quali si ricordano lo studio dello sviluppo delle formazioni del tetto del cervello intermedio in varie specie (Contributo allo studiocomparativo delle formazioni del tetto del cervello intermedio in base a ricerchepraticate sul loro sviluppo in embrioni di rettile (Seps chalcides) e di mammiferi (Sus scrofa domesticus e Lepus cuniculus), in Arch. italiano di anatomia edi embriologia, IV [1905], pp. 551-592) e le ricerche di fine morfologia sui plessi corioidei i cui risultati lo indussero a considerare le cellule epiteliali di tali strutture come elementi dotati di attività assorbente ed endocrina e contribuenti alla costituzione della barriera protettiva tra liquor e sangue (Contributo alla conoscenza della struttura dei plessi coroidei e della loro funzione, in Ricerche di morfologia, XI [1931], pp. 177-206, in coll. con F. Chiancone). Sul sistema nervoso fu autore del trattato Anatomia del sistema nervoso, in due volumi (Sistema nervoso centrale e Sistema nervoso periferico), pubblicato a Milano nel 1929.
Di rilevante interesse furono anche le ricerche condotte dal G. sulla morfologia e sulla morfogenesi del pancreas (Sul valore morfologico degli accumuli di Langerhans, in Atti della R. Accademia dei Fisiocritici in Siena, s. 4, XII [1900], pp. 106-113; Sulle prime fasi di sviluppo del pancreasnegli anfibii anuri (Rana esculenta), in Monitore zoologico italiano, XIV [1903], pp. 33-46; Contributo allo studio dello sviluppo del pancreas nei mammiferi, in Atti della Accademia delle scienze mediche e naturali in Ferrara, LXXXI [1907], pp. 83-138; Nuovo contributo allo studio dello sviluppo del pancreas nei mammiferi, in Monitore zoologico italiano, XIX [1908], pp. 44-54; Contributo allo studio dellosviluppo del pancreas negli uccelli, in Arch. italiano di anatomia e di embriologia, VII [1908], pp. 533-577; Repartizione delle isole di Langerhans nel pancreas degli uccelli, in Monitore zoologico italiano, XXIV [1913], pp. 107-112; Sul distacco delle isole di Langerhans della ghiandola pancreatica, e sui loro rapporti nell'interno di questa con i tubuli ghiandolari, ibid., XXV [1914], pp. 30-47; Nuove ricerche sulla repartizione delle isole di Langerhans nel pancreas dei rettili e sulla loro invariabilità durante il digiuno, ibid., pp. 132-144; Invariabilità di numero, digrandezza e di costituzione generale delle isole di Langerhans nel digiuno, in Attidella Accademia di scienze mediche e naturali in Ferrara, LXXXVIII [1913-14], 1, pp. 109-137; Sulla costituzione e sulla variabilità durante il digiuno delle isole diLangerhans in Rana esculenta, con qualche cenno sui condotti escretori del pancrease del fegato, in Monitore zoologico italiano, XXV [1914], pp. 289-304; Contributo allo studio del pancreas nei Teleostei; pancreas di Tinca vulgaris in condizioni normali di nutrizione e dopo prolungato digiuno, ibid., XXVII [1916], pp. 177-188), sullo sviluppo e sulla struttura dell'apparato digerente (Struttura ed istogenesi dell'intestino digestivo nella Seps chalcides, in Atti della R. Accademia dei Fisiocritici in Siena, s. 4, XII [1900], pp. 11-38; Ricerche istologiche sull'intestino digestivodegli Anfibi. I nota: esofago, ibid., pp. 91-105; Ricerche comparative sul punto di passaggio dell'intestino medio nel terminale, in Atti della Accademia delle scienze mediche e naturali in Ferrara, LXXV [1901], pp. 285-312, in coll. con B. Lunghetti; Sullo sviluppo della cavità epatoenterica negli anfibii, in Arch. italiano dianatomia e di embriologia, II [1903], pp. 264-271; III [1904], pp. 165-198; Contributo allo studio della origine filogenetica delle ghiandole del Brunner, in Monitore zoologico italiano, XIV [1903], pp. 198-202; Note anatomiche sull'appendice cecale, in Atti della Accademia delle scienze mediche e naturali in Ferrara, LXXVII [1902-03], pp. 203-212; Lo sviluppo del piloro umano, ibid., LXXXIX [1915-16], pp. 21-52; Contributo allo studio dello sviluppo delle ghiandole dello stomaco negliAnfibi, in Monitore zoologico italiano, XXXIX [1928], pp. 158-164), sulla costituzione e sulla funzione di alcune formazioni dell'apparato urogenitale e sull'origine delle cellule interstiziali delle gonadi (Contributo alla migliore conoscenza dellosviluppo delle ghiandole genitali nei mammiferi (Lepus cuniculus), ibid., XVI [1905], pp. 354-368; Uova primordiali aberranti in embrioni di Seps chalcides a sesso differenziato, ibid., XVII [1906], pp. 265-274; Ricerche istologiche sull'ovidutto deimammiferi, in Arch. italiano di anatomia e di embriologia, VI [1907], pp. 1-39; Ricerche sullo sviluppo delle cellule interstiziali dell'ovario e del testicoloin "Lepus cuniculus", in Atti della Accademia di scienze mediche e naturali inFerrara, LXXXIII (1908-09), pp. 1-44; Sullo sviluppo della tonaca muscolare della tuba uterina in Lepus cuniculus, ibid., XCVI [1921-22], pp. 13-15; Contributoallo studio della funzione secretoria del mesonefro, in Annali di ostetricia e ginecologia, XLVII [1925], pp. 539-544), su alcune particolarità di gruppi muscolari dell'uomo (Vestigi di M. peronaeus digiti V (superior e posterior) e di M. extensor proprius digiti V pedis nell'uomo, in Atti della Accademia delle scienze mediche e naturali in Ferrara, LXXXVI [1911-12], pp. 153-191; Note anatomiche sul gruppo dei muscoli flessori nella gamba dell'uomo, in Monitore zoologico italiano, XXX [1919], pp. 105-123) e sulle vertebre cervicali umane (Sul significato delle apofisi trasverse delle vertebre cervicali dell'uomo, ibid., XXXVI [1925], pp. 69-83), sulla costituzione del plesso sacrale (Note anatomiche ed anatomo-comparative sulplesso sacrale e sopra alcuni suoi rami, in Atti della Accademia delle scienze mediche e naturali in Ferrara, LXXVII [1902-03], pp. 287-308). Oltre ai lavori sopra citati, tra i più significativi della sua produzione scientifica, del G. va ancora ricordata la collaborazione alla 2a edizione del Trattato di anatomia umana, a cura di R. Balli, D. Bertelli e altri, per il quale redasse il capitolo Osteologia, sindesmologia (I, Milano 1932, pp. 85-420).
Membro del Comitato per la biologia del Consiglio nazionale delle ricerche nel 1932, il G. ebbe il titolo di professore emerito e il conferimento della medaglia d'oro degli anatomisti d'Italia per i benemeriti ancora viventi.
Morì a Castel del Piano il 7 sett. 1957.
Al suo nome fu dedicata l'aula del teatro anatomico dell'Università di Bari.
Fonti e Bibl.: Necr., in Annuario della Università degli studi di Bari. Anno accademico 1956-57, Bari 1958, pp. 431-434; Annuario della Libera Università di Ferrara. Anno scolastico1902-03, Ferrara 1903, p. 64; G. Lambertini, Diz. anatomico (Anatomici e morfologi e loro trovati), Napoli 1949, pp. 102, 185, 401; A. Visconti, La storia dell'Università di Ferrara (1391-1950), Bologna 1950, p. 229; I maestri di medicina ed artidell'Università di Ferrara 1391-1950, a cura di F. Raspadori, Firenze 1991, pp. 138-143, 150, 229; G. Armocida, La facoltà di medicina di Bari nei primi anni di attività, in Riv. di storia della medicina, n.s., VI (1996), pp. 311 s.