NAPOLITANO, Luigi Gerardo
Scienziato aerospaziale, nato a Napoli il 2 giugno 1928, morto a Estes Park (Colorado) il 23 luglio 1991. Laureatosi a Napoli in ingegneria meccanica nel 1951, negli anni successivi si specializzò in ingegneria aeronautica presso l'università di Roma e nel 1955 conseguì il Ph.D. in ingegneria aerospaziale presso il Politecnico di Brooklyn (USA). Nominato professore ordinario di Aerodinamica presso l'università di Napoli nel 1960, successe a U. Nobile nella direzione dell'istituto di Aerodinamica della facoltà di Ingegneria, carica che mantenne quasi ininterrottamente fino alla sua scomparsa. Professore presso le università della California a Berkeley (1965) e della Sorbona (1967), nonché presso l'Ecole nationale de mécanique et aérotechnique di Poitiers (1974) e il Centre international des sciences mécaniques a Udine (1970-74), fu presidente di molte organizzazioni scientifiche in campo aerospaziale, tra le quali: l'International astronautical federation (1966-68 e 1972-74), l'European low gravity research association (1981-87), l'International academy of astronautics. Fu anche presidente di società di ricerca aerospaziale tra cui il Centro italiano ricerche aerospaziali (1991) e il Centro di ricerca e supporto in microgravità (1988-91) di cui fu ideatore e fondatore. Membro dell'Accademia dei Lincei (1990).
Eminente allievo di U. Nobile a Napoli e di A. Ferri a Brooklyn, diede contributi significativi alla nascita e allo sviluppo di nuove discipline e nuove metodologie, quali l'ipersonica (1958), la magnetofluidodinamica (1958), la termodinamica (1964), i tubi d'urto (1967), la gasdinamica computazionale (1975), la fluidodinamica micro-gravitazionale (1978), i laboratori spaziali (1978), i metodi d'analisi in fluidodinamica (1982). La dottrina di N. è dominata da un approccio strutturalistico per l'analisi dei fenomeni fluido-fisici, nello stesso tempo generale e coerente; partendo dall'analisi rigorosa della dinamica, dalla termodinamica dei mezzi continui e dalle pertinenti considerazioni di stabilità e di produzioni di entropia, creò una metodologia logica che permise la costruzione di formulazioni generali che vennero applicate a un ampio spettro di problemi, in ognuno dei quali l'approccio logico si confronta con la fisica del problema e con la relativa rappresentazione matematica.
Nella seconda fase dell'era spaziale N. fu un punto di riferimento, nazionale e internazionale, in virtù soprattutto della definizione e promozione del "Quarto ambiente" (come egli definì lo spazio): in particolare propose e sostenne la fluidodinamica microgravitazionale − di cui è riconosciuto padre − come nuova disciplina dominata dagli effetti termo-superficiali, che furono dimostrati nello storico esperimento effettuato nel corso della missione Spacelab-1 sull'effetto Marangoni (1982). Nell'approfondimento dello studio delle fasi superficiali e dei contributi alle fasi fluide di volume, N. razionalizzò l'intero processo di adimensionalizzazione delle equazioni di bilancio di grandezze fisiche e propose quindi il Metodo di Analisi degli Ordini di grandezza (OMA) che è stato successivamente denominato "Metodo di Napolitano". Dedicò, infine, attenzione ed energie all'innovazione tecnologica nell'industria, con iniziative di trasferimento tecnologico e di formazione di nuove professionalità mediante un innovativo Master in Tecnologia.
N. ha anche fondato e diretto molte riviste scientifiche, tra le quali Acta Astronautica, Earth Oriented Applications of Space Technologies, Microgravity Quarterly della Pergamon Press di Oxford, e Aerotecnica Missili e Spazio dell'Associazione italiana di aeronautica ed astronautica; tra i numerosi vari riconoscimenti, la Laurel for 1985 dalla rivista Aviation Week and Space Technology, quale personalità più rappresentativa nel settore dello spazio.
Tra le sue opere: Fundamental data obtained from shock tube experiments (1967); Thermodynamique des sistèmes composites (1971); Computational gasdynamics (1975).