FONTANA, Luigi
Figlio di Giuseppe e di Regina Francesconi, nacque a Padova il 12 marzo 1841. Fu figlio d'arte, dal momento che anche il nome del padre talvolta e associato al suo nei riconoscimenti attribuitigli come argentiere; fu il F. tuttavia, in modo quasi pionieristico, a dare l'impulso in senso industriale all'attività di famiglia.
La prima notizia dell'importanza del suo ruolo nel panorama orafo dell'Italia postunitaria si ha nel 1869, quando partecipò all'Esposizione agricola industriale e di belle arti tenuta a Padova nell'ottobre di quell'anno, dove ottenne - per il settore "Doratura e argentatura sopra metallo" - un premio per i suoi lavori realizzati con il sistema galvanico.
Nel 1871 il F. partecipò con vari saggi di oggetti argentati e dorati all'Esposizione regionale veneta, allestita a Vicenza a partire dal mese di settembre. In questa occasione la sua produzione, realizzata con la tecnica della galvanoplastica, venne premiata con la medaglia d'argento, mentre le cronache notavano come il successo del F. si basasse sull'imitazione del metodo di argentatura Christofle, in cui egli raggiunse ottimi risultati "collo studio perseverante e con tre anni di pratiche" (Giornale..., 1871-1872). A questa data il negozio del F. a Padova era considerato il migliore del genere ed era dotato di un laboratorio in grado di soddisfare le crescenti commissioni.
All'Esposizione vaticana tenutasi a Roma nel 1888 per celebrare il giubileo di papa Uone XIII il F. fu presente invece con un oggetto totalmente diverso dalla sua produzione corrente di vasellame argentato: un grande reliquiario - donato al pontefice dal clero e dal popolo della diocesi padovana - che riproduceva nelle forme la basilica di S. Antonio.
L'oggetto, tuttora conservato nei Musei Vaticani, è prova di virtuosismo tecnico e unisce il cesello allo smalto e all'uso delle pietre preziose. L'edificio, riprodotto in scala, misura in pianta circa un metro per 55 centimetri e ha un'altezza massima di 60 centimetri. Il paramento murario e in metallo dorato, le cupole in argento ossidato, mentre in oro sono l'angelo e le croci che sormontano le varie cupole e pinnacoli. Le vetrate sono rese a smalto e lo smalto torna anche nel basamento, lastricato in lapislazzuli, dove è utilizzato per raffigurare entro quarantotto tondi i santi padovani e gli stemmi di papa Leone XIII, della diocesi, della città, del vescovo, del capitolo, della basilica di S. Antonio, dei minori conventuali e di coloro che più generosamente contribuirono all'impresa. Gemme o perle decorano parte delle membrature architettoniche, mentre la reliquia del santo - dono della contessa Anna Da Rio - era sorretta da un brillante posto sotto la cupola centrale. Per tale opera, che le cronache dell'epoca dicono ideata dal vescovo di Padova, il F. ottenne, insieme con il padre, la medaglia d'oro.
Il F., rimasto celibe, si trasferì il 27ag. 1919 ad Arezzo, dove morì il 18 genn. 1922.
Orafo eclettico, riassume in modo esemplare nella sua attività i caratteri assunti da tale tecnica artistica nel corso dell'Ottocento: da un lato l'affermarsi di una industrializzazione produttiva, dall'altro il recupero della tradizione nel virtuosismo dei pezzi unici.
Fonti e Bibl.: Atti della Esposiz. agricola industriale e di belle arti tenuta in Padova nell'ottobre 1869, Padova 1870, pp. 139, 142; Esposiz. regionale veneta, App. al Catal... degli oggetti esposti..., Venezia 1871, p. 37; Giornale illustrato dell'Esposiz. regionale veneta, settembre 1871-maggio 1872, pp. 47, 83 s.; L'Esposiz. vaticana, in La Civiltà cattolica, 21genn. 1888, pp. 166 s.; Onorificenze, in La Specola, 1° sett. 1888; La basilica di S. Antonio in Padova. Reliquiario offerto dalla diocesi, in L'Esposizione vaticana ill., Roma 1888, pp. 130, 146 s.; La Basilica di S. Antonio. Reliquiario offerto dalla diocesi di Padova, in L'Eco del pontificato, 1888, pp. 55 s.; F.S. Rondina, La mostra vaticana..., Roma 1888, p. 130; Antonio ritrovato: il culto del Santo tra collezionismo e privato, Padova 1985, p. 105; A. Capitanio, Tra moda delle esposizioni e nuovi modi di produzione: testimonianze sugli argentieri ital. del secondo Ottocento, tesi di dottorato, Univ. degli studi di Pisa, a.a. 1992-93, pp. 126, 129, 189; Antonio ritrovato: il culto del santo tra collezionismo religioso e privato, Padova 1995, p. 105; Splendida dona. Omaggi ai papi da Pio IX a Giovanni Paolo II (catal., Aosta), Milano 1996, p. 103.