Matematico italiano (Viterbo 1901 - Bagnaia 1956). Prof. di analisi matematica nelle univ. di Firenze (1926), Cagliari (1927), Palermo (1928), Bologna (1932). Organizzò la sezione matematica dell'univ. di San Paolo in Brasile dal 1934 al 1939, anno nel quale divenne titolare di alta analisi presso l'Istituto nazionale di alta matematica in Roma. Socio corrispondente dei Lincei (1954) e membro di numerose altre accademie e società scientifiche. Si deve a F. la creazione di una nuova branca dell'analisi, la teoria dei funzionali analitici, dalla quale dedusse metodi per l'integrazione di alcune classi di equazioni alle derivate parziali. Concepì una discussa teoria unitaria dell'universo, che tocca anche problemi filosofici. In essa trovano posto quelli che egli stesso chiamò fenomeni sintropici; questi, in contrapposto ai fenomeni entropici della fisica retti dal principio di causalità, sarebbero retti da un principio di finalità e abbraccerebbero anche i fenomeni della vita.