DRAGONETTI, Luigi
Patriota e uomo politico, nato ad Aquila il 1 ottobre 1791, morto ivi il 21 febbraio 1871. Esordì nella vita politica redigendo, a nome dei suoi concittadini, un indirizzo di omaggio al Murat, che si recava a combattere gli Austriaci (1815). Nel 1820 fu eletto deputato e partecipò attivamente ai lavori del parlamento. Dopo la restaurazione dell'assolutismo, tornò a vita privata. Arrestato una prima volta nel 1827 e rilasciato, fu tratto di nuovo in carcere sei anni dopo (1833), sotto l'accusa di aver presieduto una "congrega" della Giovine Italia in Aquila. Liberato subito dopo, fu di nuovo imprigionato nel 1841, e mandato a confino a Montecassino. Rimase in quel convento cinque anni, quindi ottenne di recarsi a Roma, dove partecipò al movimento politico che fu provocato dalle concessioni di Pio IX. Nel 1848 tornò a Napoli. Carlo Troya lo volle nel suo gabinetto come ministro degli Esteri, ma il D. vi si trovò a disagio. Dopo i fatti del 15 maggio, sedette alla camera come deputato. Nel giugno 1849 fu arrestato sotto l'infondata accusa di avere scritto una lettera sospetta a Carlo Poerio: fu tenuto in carcere per varî anni, e, non appena liberato, fu esiliato (1853). Andò a Malta, donde passò in Francia. Peregrinò per varî paesi d'Europa, infine si ridusse in Toscana, e, dopo la caduta dei Borboni, tornò a Napoli, dove ottenne pubblici uffici. Eletto deputato per l'VIII legislatura, passò poco dopo al senato. Il D. fu soprattutto uno studioso; cattolico sincero, difese in senato gl'interessi della Chiesa, specie quando si trattò di incamerarne i beni. Del D. sono a stampa gli Scritti polemici e vari, Aquila 1867.
Bibl.: P. Castagna, Vita del march. L. D., Firenze 1878; Spigolature nel carteggio letterario e politico del march. L. D., in Rassegna nazionale, V (1883); G. Paladino, Il quindici maggio del 1848 in Napoli, Roma 1920; id., Una lettera di L. D., in Rassegna cit., XLI (1919); id., Una congiura mazziniana a Napoli nel 1833, in Arch. stor. per le prov. nap., XLIX (1926).