DOBRILLA, Luigi
Nato a Firenze il 3 sett. 1856 dal commerciante triestino Luigi e da Sofia de Barry, compì gli studi medi a Trieste e si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza dell'università di Vienna, per laurearsi summa cum laude in quella di Graz nel 1877. Era entrato da poco nella redazione del foglio liberale Il Nuovo Tergesteo, donde passò al più radicale L'Indipendente, e per motivi politici rifiutò l'anello d'oro con brillanti che l'imperatore donava agli studenti migliori. Arruolato nel 220 reggimento "Weber", in occasione dell'invasione della Bosnia Erzegovina disertò dall'esercito austriaco.
Sbarcato ad Ancona, pochi giorni dopo G. Oberdan, ebbe anch'egli qualche aiuto finanziario dal Comitato triestino-istriano di Roma, presieduto dall'avv. A. Salmona, e poté entrare alla fine dello stesso '78 nella redazione de La Ragione di Milano, diretta da F. Cavallotti. Collaborò pure alla Rivista illustrata e all'Illustrazione italiana dell'editore triestino E. Treves, come partecipò all'Associazione delle Alpi Giulie diretta dall'avv. G. Baseggio. Condannato in Austria come disertore, dopo il processo e l'impiccagione dell'Oberdan a Trieste, il D. fece pubblicare e diffondere dall'editore Quadrio un volumetto steso in collaborazione con M. Delfino dal titolo Guglielmo Oberdan: memorie di un amico (Milano 1883), con prefazione di G. Carducci. Perciò col Carducci subì un processo per reato di stampa a Bologna e alla corte d'appello di Milano, che ordinò la confisca e la distruzione di tutte le copie.
Estinta l'azione penale, il D. venne invitato dai fratelli Civelli ad assumere a Verona la direzione del quotidiano democratico L'Adige (1883), direzione che egli tenne con equilibrio fino al giugno 1888, pur ricordando ogni 20 dicembre il sacrificio dell'Oberdan. Chiamato dallo stesso editore a Il Diritto di Roma, lo diresse per qualche mese e svolse nel contempo opera di consulenza al ministero delle Finanze. per incarico di F. Seismit Doda.
Uomo di vasta cultura e poliglotta, partecipò al Circolo tolstoiano e diventò custode del nuovo vocabolario tolstojano. Tradusse parecchi libri, fra i quali Parigi sotto la Terza Repubblica di M. Nordau (Milano 1889) e il Viaggio di "Vega" dell'esploratore svedese A. E. Nordenskiöld (Roma 1894). Corrispondente da Roma de L'Adige, del Corriere della sera e della Lombardia, lavorò nella redazione de La Tribuna di Roma e fu redattore capo de La Tribuna illustrata nel periodo di maggior espansione di questi fogli, alla fine del secolo.
Il D. manteneva i suoi legami con il movimento repubblicano, democratico e irredentista, attraverso E. Popovich e G. Bruffel. Così nel 1894 fu, con S. Barzilai, M.R. Imbriani, L. Wollemborg ed altri fra i primi firmatari del manifesto contro. l'ordinanza del ministro austriaco Badeni sull'uso delle lingue a Trieste e nel Litorale: "Italiani, dalle rive dell'Adriatico giunge il lamento lungo e il grido di riscossa degli istriani audacemente provocati ed offesi. Si vuole strappare la memoria di Venezia e di Roma dalle fronti dei palazzi vetusti e delle basiliche, dal cuore e dal carattere dei cittadini ... E l'esempio che essi ci mandano valga a rinnovare la fiamma dell'ideale, il sentimento della patria, la coscienza dei suoi doveri e dei suoi destini".
Attivo ancora a favore dell'intervento italiano in guerra, da cui sperava "la consolazione di vedere sulla Lanterna [di Trieste] il tricolore", egli mantenne stretti rapporti con A. Torre, A. Hortis, M. Besso.
Negli anni precedenti e seguenti alla guerra era ancora attivo nella Federazione della stampa, di cui era stato tra i fondatori, e ricoprì successivamente le cariche di presidente del sindacato fra corrispondenti di giornali, vicepresidente dell'Associazione della stampa, vicepresidente della Cassa di previdenza. Dopo una breve visita - a quarant'anni di distanza - nella sua Trieste liberata, fece ritorno a Roma, ove morì il 21 ott. 1921.
Fonti e Bibl.: Necr. su L'Arena (Verona), 22 ott. 1921; Trieste, Civici Musei di storia ed arte, Carte Papovich; A. De Gubernatis, Dictionnaire internat. des écrivains du monde latin, Roma-Firenze 1905, p. 508; A. Sorbelli, Carducci e Oberdan (1882-1916), Bologna 1918, pp. 72-81 e passim; F. Salata, G. Oberdan secondo gli atti segreti del processo, Bologna 1924, pp. 535 s., 540, 560; A. Tamaro, Storia di Trieste, Roma 1924, II, p. 484; A. Scocchi, G. Oberdan tra maestri amici e compagni a Trieste e a Vienna, Trieste 1926, p. 60; A. Sandonà, L'irredentismo nelle lotte politiche e nelle contese diplomatiche italo-austriache, Bologna 1932-38, II, pp. 19, 21; III, pp. 71 s.; B. Coceani, Milanocentrale segreta dell'irredentismo, Milano 1962, p. 46; S. Cella, Profilo storico del giornalismo nelle Venezie, Padova 1974, pp. 13, 134.