CRISCONIO, Luigi
Figlio di Francesco e di Anna Calise nacque a Napoli il 25 agosto del 1893.
Sulla sua formazione pittorica non esistono atti ufficiali non risulta iscritto presso l'istituto di belle arti di Napoli, né partecipò all'attività del gruppo secessionista detto "dei 23" (formatosi nel 1913) o a quella dei futuristi napoletani. Il C. stesso si definiva, a sottolineare la sua formazione autodidatta, un "operaio della pittura" (Comanducci Ricci, 1981, p. 154). Le prime opere note - il Ritratto di Francesco Cangiullo ed i paesaggi di San Giorgio a Cremano (Ricci, 1976) - attestano, negli anni tra il 1918 e il 1922, la conoscenza della Pittura fauve. Ma già nel Ritratto diun marchese (Napoli, Museo nazionale di S. Martino, donazione Serpone), del 1921, si riscontra quell'influsso della ritrattistica cézanniana che resterà poi costante in tutta la sua opera: si guardi ancora alla splendida Fanciulla (ibid.), dell'anno successivo, che è tutta giocata sui bianchi delle vesti e del fondale, ed all'Autoritratto del 1926 (ibid.). La Carretta con cavallo (1928 Napoli, coll. Castellano) precorre un tema di vasta fortuna, replicato numerose volte: altri esemplari nella coll. Pagano, e in quella Armiero (databile al 1940), ambedue di Napoli.
Nei ritratti degli anni Trenta è stata letta (Barbieri, 1953) "l'ultima maglia di una catena che si prolunga, dal Seicento, fino a Cammarano, ad Esposito e ad Antonio Mancini". Soltanto quest'ultimo riferimento appare però probante, com'è stato ben rilevato da Causa (1965, p. 110): "Dal Prevetariello di Mancini, e dalle sue molte testine di bambini o di adolescenti, ... prende corso la serie mirabile delle figure di Crisconio più tardi, la reiterata, ossessiva ripetizione dell'autoritratto, con quel cranio allungato, liscio, disumano e l'aria aggrondata come d'accusa, muoverà in dipendenza letterale dagli autoritratti di Mancini".
Il primo riconoscimento ufficiale all'arte del C. venne nel 1942, quando la Biennale di Venezia gli dedicò un'intera sala, dove furono esposte quindici tele, prevalentemente paesaggi di Meta e di Sorrento, oltre a tre Impressioni, un Nudo, un Autoritratto, un Ritratto di bimbo. Negli ultimi anni la pittura del C. venne facendosi quanto mai essenziale, limitata a poche pennellate di un colore grumoso e quasi monocromo: così nel Tramonto (Napoli, coll. Pagano), nell'Autunno a Meta (Napoli, coll. Armiero).
Il C. morì a Portici (Napoli), dove si era trasferito sin dal febbraio del 1934, il 28 genn. 1946.
Già nel 1947 si tenne una considerevole retrospettiva della sua opera presso la galleria Giosi a Napoli, e da quel momento ne è andata progressivamente crescendo la fortuna critica e di mercato, fino alla mostra del 1964, presso la Società promotrice di belle arti di Napoli, che costituisce a tutt'oggi il contributo più notevole sia al catalogo delle opere autografe del C. sia alla bibliografia sulla sua pittura. Nel 1979, con atto formalizzato nel 1982, Teresa Serpone, vedova di Ruggero Serpone, pittore dilettante, allievo e mecenate dell'artista, ha donato al Museo nazionale di S. Martino in Napoli dieci tra le più rilevanti opere del C.: si tratta di diversi ritratti, attraverso i quali si leggono compiutamente le varie fasi dell'attività del pittore.
Fonti e Bibl.: Il Giorn. d'Italia, 28 ott. 1937 Roma della domenica, 31 luglio 1938 Il Tempo (Milano), 14 marzo 1940 Catal. della XXIII Biennale di Venezia, Venezia 1942, p. 125 Gall. Giosi, Mostra di L. C., Napoli 1947 Rinascita (Napoli), 1-2, 1947 Catalogo d. V Quadriennale, Roma 1948 C. Barbieri, in L'arte nella vita del Mezzogiorno d'Italia (catal.), Roma 1953, p. 88 B. Molaioli, Opere d'arte del Banco di Napoli, Napoli 1953, ad Ind. Gall. Mediterranea, Napoli, Mostra di L. C., Napoli 1955 Circolo artist. politecnico, Napoli, Mostra di opere di L. C. nellacoll. Ventrella (catal.), Napoli 1955 Gall. del Vantaggio, Roma, Mostra di L. C., Roma 1956 G. Peirce, Il Pittore disperato, in Il Tempo, 26 apr. 1956 E. Lavagnino, L'arte moderna..., Torino 1956, ad Ind. R. Causa, L. C., una tradiz. dura a morire, Napoletani d. Ottocento, Napoli 1965, pp. 103-12 (già stampato in Il Fuidoro, IV[1957]) Galleria Bissolati, Roma, Mostra di L. C., Roma 1958 Società promotrice di belle arti, Napoli, Mostra di L. C. (catal.), a cura di L. Autiello (con saggio introd. di P. Ricci e scritti di C. Bernari e R. Guttuso), Napoli 1964 L. Vergine, Napoli '25-'33, Napoli s.d., p. 19 P. Ricci, Arti figurative a Napoli dall'età umbertina al tempo del liberty, Napoli 1976, p. 35 H. Vollmer, Künstlerlexikon des XX. Jahrh.s, I, p. 493 P. Ricci, Arte e artisti a Napoli, Napoli 1981, pp. 152-158 A. M. Comanducci, Diz. illustr. d. pittori... mod. e contemp., I, Milano 1971, p. 865.