CHIARI, Luigi (Luiz, Luis)
Non si conoscono gli estremi cronologici né si hanno notizie sulla origine o sulla formazione del C., operoso in Portogallo come decoratore, stuccatore, scenografo, architetto e pittore tra il 1795 e il 1840 circa. La sua prima attività si svolse ad Oporto, città ancora immersa nel gusto rococò, dove egli per primo si fece patrocinatore delle nuove tendenze neoclassiche. Di fatto, nel 1795 curò la decorazione in stucco del palazzo Carrancas (oggi Museo Soares dos Reis), opera dell'architetto J. Costa Lima Sampaio: primo edificio neoclassico costruito ad Oporto (Sousa, Viterbo). Il frontone è riccamente decorato con motivi del nuovo stile e il palazzo termina con una balaustra continua ornata da urne. Sempre ad Oporto, negli anni 1797-98, il C. lavorò alla nuova chiesa dell'Ordine terziario di S. Francesco (piazza Infante D. Henrique) progettata dall'architetto A. Pinto de Miranda.
Il C. eseguì, sotto la direzione dell'intagliatore M. Moreira da Silva, tutti i lavori in legno, nonché la decorazione in stucco, della chiesa e della sacrestia. Gli stucchi, basati sul contrasto cromatico bianco-oro, dimostrano "con squisita chiarezza lo stile neoclassico che in Italia trasse origine dai disegni di Piranesi" (Smith, 1968, p. 307).
Agli inizi del secolo (1800) il C. disegnò ed eseguì due credenze per l'Ordine terziario del Carmine sempre ad Oporto, per le quali fu compensato con 38.400 scudi. Intorno a quegli anni si era trasferito a Lisbona dove iniziò la sua attività di scenografo. Dapprima fu impegnato come discepolo e collaboratore dello scenografo V. Mazzoneschi al teatro S. Carlos. Nel 1807 succedette al Mazzoneschi nella carica di scenografo del S. Carlos, che mantenne fino al 1817, anno in cui avrebbe pubblicato un libretto sulla sua attività in questo campo (Pereira Dias, 1941). Al periodo tra il 1800 e il '12, si fa tradizionalmente risalire una sua permanenza a Londra che non è pero confermata da documenti. Dal 1818 al 1820 fu impresario del S. Carlos con Luiz Mari, Hercules Fasciotti e altri.
Il C. lavorò anche per il teatro di Rua do Condes, sempre a Lisbona (Volkmar Machado, p. 227). Le sue successive opere si trovano tutte a Lisbona: nel 1821 eseguì il mausoleo della regina Maria I nella cappella maggiore della basilica di Estrella (Lavagnino, tav. CLXXX). Nel 1823 curò gli addobbi funebri per le solenni cerimonie in onore di Pio VII che ebbero luogo a Lisbona in S. Maria di Loreto.
Nella sagrestia della chiesa è esposto un acquarello che riproduce gli apparati allestiti per l'occasione, con l'iscrizione "Luis Chiari arq.to del.".
Nel 1835, già avanti negli anni, il C. progettò e costruì il palazzetto Caldas Aulette nella calçada do Duque (Lavagnino): non è il primo artista, in Portogallo, che, formatosi come decoratore, si dedicò poi all'architettura, e questo è indice della penuria di architetti locali. Egli collaborò anche alla decorazione del palazzo reale di Ajuda, iniziato nel 1802 dal re Giovanni VI e mai terminato. Nel 1837 eseguì il progetto per un nuovo teatro (il futuro teatro D. Maria II), che avrebbe dovuto essere costruito nella piazza del Rossio, sempre a Lisbona.
Questo progetto imponente (il disegno autografo, con pianta e alzato, fu pubblicato il 26 apr. 1896 nella Gazeta musical, n. 139; altri due disegni inediti sono conservati nel Museo nazionale di Lisbona, dis. 1688 c-d), dai caratteri eclettici, in cui ad una severa ed essenziale struttura di impronta classicistica era sovrapposta una quantità di motivi decorativi, eccezionalmente moderno per la Lisbona del primo Ottocento, non fu realizzato in quanto la Associação dos capitalistos, che doveva finanziare la costruzione, lo ritenne troppo costoso; fu tuttavia tenuto presente per la stesura del progetto definitivo del teatro, opera di Manuel Joaquim de Sousa (Lisbona, Museo nazionale, dis. 1688 a-b). Il teatro, completato da Fortunato Lodi, venne inaugurato il 13 apr. 1846.
Bibl.: C. Volkmar Machado, Colleção de memorias relativas às vidas dos pintores ... portuguezes [1823], Coimbra 1922, p. 225 ss.; F. Fonseca Benevides, O Real Theatro de S. Carlos de Lisboa, Lisboa 1883, passim;F. Sousa Viterbo, Diccionário... dos architectos... portuguezes..., I, Lisbõa 1899, pp. 213 s.; C. De Passos, N. Nasoni e Luis C. no Porto, in Brotéria, XIII (1931), 9, pp. 174-181; L'opera del genio ital. all'estero, E.Lavagnino, Gli artisti in Portogallo, Roma 1940, ad Indicem; C. De Passos, N. Nasoni e Luis C. ..., in Estudos italianos em Portugal, III (1941), pp. 45-47; J. Pereira Dias, Cenógrafos italianos..., ibid., IV (1941), pp. 50 s.; G. Matos Sequeira, Historia do Theatro Nacional de D. Maria II, Lisbõa 1955, passim; A. Magalhães Basto, Apontamentos para um Diccionário de artistas e artifices que trabalharam no Porto..., Porto 1964, p. 145; J. A.França, A arte em Portugal no seculo XIX, Lisbõa 1967, pp. 31, 179, 184, 192, 238 s.; R. Smith, The Art of Portugal 1500-1800, Harmondsworth 1968, pp. 126, 153, 307 e tavole 87, 256; D. Ayres de Carvalho, Catálogo de Colleccão de Desenhos,Biblioteca Nacional..., Lisbõa 1977, nn. 648 s. (due piante di cui una datata 1836 del "Novo palacio de Justiça"); U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VI, p. 486.