CAVENAGHI, Luigi
Figlio di Marco e di Francesca. Rossetti, nacque a Caravaggio (Bergamo) l'8 ag. 1844. Studiò a Milano dapprima con G. Molteni, dal quale apprese il mestiere del restauratore, e quindi all'Accademia di Brera con Giuseppe Bertini, che incoraggiò la sua inclinazione verso lo studio delle tecniche pittoriche e facilitò i suoi primi contatti con amatori, esperti e dollezionisti, tra cui Giovanni Morelli e B. Berenson, che lo definì il "più dotto e competente restauratore di quadri italiani". Fu scrupoloso restauratore, il più possibile rispettoso degli originali pur considerando, secondo l'uso del tempo, che il restauro deve essere "eseguito il meno possibile e quel meno possibile meticolosamente dissimulato" (L. Cavenaghi, Le malattie delle pitture e la loro cura, in La Lettura, VIII[1908], pp. 903-912).
La sua lunga e fortunata carriera comprese recuperi di importanti dipinti murali, quali gli Uomini d'arme di Donato Bramante di casa Panigarola a Milano (ora a Brera; il C. assistette ai lavori di trasporto: C. Ricci, Gli affreschi di Bramantenella R. Pinac. di Brera, Milano 1908, pp. 33, 67), o gli affreschi di Lorenzo Costa e Francesco Francia all'interno dell'oratorio di S. Cecilia a Bologna, restaurati dal C. fin dal 1874; fu inoltre costellata di "scoperte", alcune abbastanza clamorose come nel caso del dipinto La Vergine col Figlio in gloria del Mantegna (Milano, Pinacoteca di Brera) che recava le più svariate attribuzioni a causa della completa ridipintura della testa della Madonna e della sua acconciatura, o del Ritratto di umanista di Antonello da Messina (Milano, Museo civico del Castello), che si presentava, prima della pulitura, come un senatore veneto con tocco e cappa damascata; ma il culmine, sia dal punto di vista tecnico che da quello concettuale, fu il restauro del Cenacolo di Leonardo da Vinci in S. Maria delle Grazie a Milano.
Fu eseguito nel 1908 senza compenso come omaggio a Leonardo e consistette essenzialmente in operazioni di consolidamento e pulitura, mentre furono limitati all'indisppnsabile gli interventi di reintegrazione. Il C. ne dette un dettagliato resoconto in Relaz. sul restauro del Cenacolo Vinciano (in L. Beltrami, Il Cenacolo di Leonardo, Milano 1908, pp. 49-53).
In stretto rapporto con l'attività di restauratore (che gli procurò fama internazionale e importanti cariche ufficiali come quella di membro della commissione centrale per i monumenti e le opere d'antichità e d'arte e la nomina, nel 1909, a direttore artistico della Pinacoteca Vaticana) è anche l'opera pittorica del C., che non ètanto creazione originale, e neppure "revival", quanto piuttosto ricostruzione in stile, restauro di fantasia. In questo senso - a parte l'opera di ripristino delle pitture rinascimentali delcortile di casa Ponti in via Bigli a Milano (1882; cfr. L'Illustr. ital., 17 dic. 1882, p. 399), a mezzo tra il restauro e il rifacimento - vanno considerate la decorazione a mosaico del portichetto di S. Eufemia a Milano (1870), eseguita durante il rifacimento della chiesa ad opera di E. Terzaghi; quelle, di ispirazione ravennate, della chiesa di S. Babila e di S. Simpliciano, e la stessa grandiosa decorazione della navata e del coro del santuario della Madonna di Caravaggio (1891-1901) visibilmente ispirata allo stile di Pellegrino Tibaldi, autore del progetto originario della chiesa.
Il C. morì a Milano il 31 marzo 1918.
Il fratello Giovanni Emilio (nato a Caravaggio l'8 apr. 1852), fuallievo all'Accad. di Brera di Giuseppe Bertini, con il quale realizzò il sipario del teatro Manzoni di Milano. Morì il 7 dic. 1876 a Milano, lasciando di sé fama di buon pittore prospettico (La stanza Poldi, Espos. naz. di Milano, 1872; Il salone Clerici, Esposizione nazionale di Milano, 1875)e di illustratore di libri e riviste (Il salone dell'Esposizione storica dell'arte industriale, silografia in L'Illustrazione italiana, 1° nov. 1874, pp. 7-9).
Fonti e Bibl.: Necrologi in Il Marzocco, 21apr. 1918, 16, pp. 2 s. (G. Frizzoni); in L'Illustr. ital., 17 dic. 1876, p. 462 (per Emilio); G. Frizzoni, L. C. e i maestri dei tempi antichi, in Nuova Antologia, 10 genn. 1919, pp. 94-103; L. Callari, Restauro della facciata di S. Simpliciano in Milano, in L'Arte in Italia, III(1871), p. 53; A. De Gubernatis, Dizionario degli artisti ital. viventi, Firenze 1889, p. 113; Il miracolo delle Grazie. Conversando con L. C., in Il Marzocco, sett. 1908, n. 36; F. Joni, Le memorie di un pittore di quadri antichi, Firenze s.a. [1932], p.218 (restaurò anche opere della coll. D. Platt Englewood, New Jersey); B. Berenson. Estetica, etica e storia nelle arti della rappresentazione visiva, Firenze 1948, pp. 340 s.; U. Ojetti, Ritratti d'art. ital.. Cernusco sul Naviglio 1948, pp. 371-91, A. Lancellotti, L. C., in Nuova Antologia, dic. 1945, p. 425; Milano 70/70, 1, Milano 1970, p. 172, figg. 173 s., 280; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VII p.235.